Spaccio di cocaina a Varese: otto arresti

Il bilancio dell'operazione San Fermo condotta in mattinata in città

Otto le persone arrestate dalla Squadra Mobile varesina

Otto le persone arrestate dalla Squadra Mobile varesina

Varese, 18 novembre 2015 - E' di otto arresti, altri cinque indagati e oltre trenta perquisizioni il bilancio dell'operazione antidorga che la Squadra Mobile della Questura di Varese sta conducendo in queste ore in città per stroncare lo spaccio di cocaina nel capoluogo, in particolare nel quartiere San Fermo. Alle otto persone raggiunte da ordinanza di custodia cautelare in carcere, cinque italiani e tre di origini albanese, di cui uno presente irregolarmente sul territorio nazionale, viene contestato il reato di spaccio. 

L'operazione, denominata San Fermo, dal nome del quartiere in cui risiedeva quella che è considerata la "mente" criminale del gruppo, e dove avvenivano buona parte delle cessioni di dosi, è partita nella primavera del 2013 grazie a un normale controllo effettuato dalla sezione Narcotici della Squadra mobile varesina diretta dal commissario capo Silvia Carozzo: in quell'occasione, a bordo di un'auto, fu trovata della cocaina.

Da lì sono scattate le indagini, particolarmente complesse perché coinvolgevano, in buona parte, un nucleo familiare: la madre, considerata la "mente", classe 1964, il suo ex compagno, i figli, un'amica di famiglia trentenne residente sempre a San Fermo, tutti arrestati nel corso della mattinata, la figlia della donna, quest'ultima solamente indagata.

Nell'indagine sarebbe emerso che le due donne, per evitare i controlli e non dare nell'occhio, non si sarebbero fatte scrupoli nel far salire a bordo delle auto usate per trasportare stupefacente le due figlie, minorenni, di 14 e 8 anni. Un trucco, quella di caricare delle minori nelle auto usate per il trasporto delle dosi, che sarebbe stato utilizzato anche dall'amica di famiglia finita ieri in manette. Tra gli arrestati anche un dipendente di un bar di Induno Olona. L'indagine è stata coordinata dalla Procura di Varese dal pm Sara Arduini. Le ordinanza di custodia cautelare in carcere sono invece state firmate dal Gip, Alessandro Chionna.