La mamma coraggio di Peschiera paladina della battaglia per l'acqua

Suo figlio morì travolto da un'auto, oggi Elisabetta Cipollone aiuta a costruire pozzi in Africa. Testimonial a Expo dei progetti per l'Etiopia

Elisabetta Cipollone durante l'inaugurazione di un pozzo in Etiopia

PESCHIERA BORROMEO - ELISABETTA CIPOLLONE MAMMA DI ANDREA DE NANDO 15ENNE TRAVOLTO E UCCISO DA UNA VETTURA FOTOGRAFATA DURANTE INZIATIVA UN POZZO PER ANDREA PER REALIZZARE POZZI IN AFRICA - FOTO CANALI/NEWPRESS - PER REDAZIONE MARTESANA/METROPOLI - CERRI/PINCIONI/STIMOLO

Peschiera Borromeo (Milano), 25 settembre 2015 - Da Peschiera Borromeo a Expo e al mondo intero per testimoniare che, se nutrire il Pianeta è fondamentale, altrettanto lo è dissetarlo. Protagonista Elisabetta Cipollone che, al padiglione dei salesiani "Casa Don Bosco", è stata fra i relatori dell’incontro "Acqua diritto di tutti: pozzi per l’Etiopia", un progetto della Organizzazione Volontariato Internazionale per lo Sviluppo che conta fra i suoi collaboratori anche l’associazione "Un pozzo per Andrea", fondata dalla Cipollone in memoria del figlio Andrea Di Nardo, morto a 15 anni dopo essere stato investito da un’automobile mentre attraversava le strisce pedonali. Era stato proprio Andrea a confidare sul suo diario il desiderio di costruire pozzi d’acqua potabile in Africa per salvare il mondo dalla sete.

Il desiderio divenuto realtà grazie alla sua mamma che si è lanciata nell’impresa e, in soli 5 anni, aiutata dagli amici Raffaele Brattoli, Antonella Dimmo e Fabio Del Prete, è riuscita a far costruire in Etiopia 8 pozzi completamente funzionanti e 2 in fase di realizzazione. "Interamente frutto di donazioni", ha dichiarato Elisabetta, che a Expo ha portato a casa una nuova vittoria: dopo la sua presentazione un’azienda ha annunciato la propria disponibilità a finanziare in toto la costruzione di un undicesimo pozzo.

"Durante i miei numerosi sopralluoghi in Etiopia – ha raccontato la coraggiosa madre – ho potuto constatare di persona quanto la sete sia un flagello terribile. Molte persone camminano per chilometri per trovare dell’acqua da bere, anche se sporca e contaminata, pur di sopravvivere. Noi possiamo fare la differenza e donare loro la speranza in un futuro".

Non solo pozzi ma anche strategie per il rafforzamento dei servizi idrici in tutto il continente alla base delle iniziative illustrate dall’organizzazione non governativa e dalle associazioni che la sostengono, con l’obiettivo di diffondere la cultura dell’acqua come bene comune. Per maggiori informazioni: http://www.volint.it/