Sondrio esclude i pizzoccheri dai menu scolastici. L'Accademia di Teglio: "Bisogna difendere la tradizione"

Prosegue la polemica relativa alla decisione di togliere il piatto tipico della cucina valtellinese dalle mense di elementari e materne

I pizzoccheri

I pizzoccheri

Sondrio, 26 aprile 2015 - Un polverone con commenti e dibattiti online si sono scatenati alla notizia di pizzoccheri e polenta banditi dai menu delle mense scolastiche di sondrio. Il caso è stato comunicato dalla minoranza nel Consiglio comunale del capoluogo. Da qui si sono susseguiti una pioggia di commenti contrari al provvedimento adottato ormai due anni fa, dopo un’apposita petizione di alcuni genitori contrari ai piatti della tradizione valtellinese nella dieta dei propri figli.

Dall’interpellanza del consigliere comunale Andrea Massera, che chiedeva alla Giunta di fare quanto in suo potere per rimettere i piatti nei menu, sono seguiti gli interventi dell’assessore regionale Fava, schierato dalla parte dei pizzoccheri, la replica dell’assessore all’Istruzione Marina Cotelli e dibattiti online tra i cittadini. L’assessore Cotelli ha rimarcato che il Comune non è contrario alla tradizione, ma l’esclusione dei piatti tipici dal menu è dettata dall’indice di gradimento nelle mense delle scuole.

«Si tratta, in tutti i quattro casi, di piatti che non risultavano graditi a molti bambini, tanto che poi rimanevano praticamente a digiuno trattandosi di piatti unici. Così la Commissione mensa, che valuta l’indice di gradimento dei piatti, ha deciso di escluderli. Anche se, in realtà, ogni tanto vengono ancora serviti: una volta al mese infatti vengono proposti nelle scuole menu tipici del territorio, e tra le pietanze ci sono anche i pizzoccheri», ha replicato Cotelli.

Sul caso abbiamo interpellato anche l’Accademia del pizzocchero di Teglio che difende da anni la ricetta dei pizzoccheri, anche se in realtà, quella proposta agli alunni veniva realizzata seguendo le linee guida della Regione, ossia senza burro, sale e pepe. Un piatto distante dai sapori e dall’abbondanza di Casera e burro tipici della tradizione. «Non voglio entrare nel merito della polemica, dico solamente che un piatto rappresentativo della tradizione di un territorio va conservato, è importante seguire la tradizione – ha sottolineato il presidente dell’Accademia tellina Rezio Donchi -. Siamo tutti diventati grandi a polenta e pizzoccheri, in queste situazioni è meglio agire mantenendo i piedi per terra e con buonsenso». «La salvaguardia della salute dei bambini è molto importante ma non dobbiamo passare da un estremo all’altro», precisa Donchi la cui Accademia da anni lavora per la valorizzazione del piatto simbolo della Valtellina, l’immagine e le tradizioni del territorio. «Anche in vista di Expo Milano ritengo sia importante valorizzare i prodotti della propria terra».