Sondrio, rinnovo contratto metalmeccanici: i sindacati ancora sul piede di guerra

Invito allo sciopero: «I lavoratori devono far sentire la loro voce»

Alcuni lavoratori della Riello durante uno sciopero

Alcuni lavoratori della Riello durante uno sciopero

Sondrio, 27 luglio 2016 - Altre otto ore di sciopero in tutte le aziende metalmeccaniche con contratto industria sono state programmate oggi da Fim, Fiom e Uilm Sondrio, conseguentemente al perdurare dello stallo della trattativa con Federmeccanica e Assistal per il rinnovo del contratto nazionale. I rappresentanti delle sigle, Davide Fumagalli (Cisl), Marina Pensa (Cgil) e Piero Greco (Uil), invitano tutti i lavoratori coinvolti, in provincia quelli delle più grandi aziende (Carcano, Riello, Ring Mill, Nuovo Pignone, Siderval ecc.) su un totale di circa 2000 addetti del settore, a incrociare le braccia, partecipando al volantinaggio per sensibilizzare l’opinione pubblica, dalle 10 alle 12 a Sondrio, con concentramento e gazebo in piazza Cavour.

Attraverso questa ennesima mobilitazione, si ribadisce «la volontà di giungere ad un contratto in grado di rinnovare qualitativamente le relazioni industriali, migliorare le condizioni di lavoro, tutelare l’occupazione, far ripartire gli investimenti e avviare una nuova politica industriale», commentano in una nota i sindacalisti, confermando anche il perdurare dello sciopero dello straordinario e della flessibilità in tutte le aziende. La proposta formulata da Federmeccanica e Assistal sul salario non riconosce al 95% dei lavoratori alcun aumento, rendendo così inutile e residuale il contratto nazionale. La controparte è quindi ferma a un aumento salariale che interesserebbe solo il 5% dei lavoratori del settore, quelli, cioè, che percepiscono una paga base, escludendo, di conseguenza, tutti gli altri: i contratti di secondo livello, superminimi ecc. Si discute anche sul principio che lega la maturazione dei permessi e degli straordinari alla presenza fisica della persona sul posto di lavoro e si lavora sui livelli di inquadramento, fermi dal 1973, anno in cui il contesto di impresa era totalmente differente.

L’idea dei sindacati, tra le altre, è di introdurre il concetto qualificante di polivalenza. Inoltre, necessario sarebbe fare sistema nelle aziende, cercando l’apporto di tutti nel creare un valore aggiunto, per riuscire a essere davvero performanti. A fronte di tanti elementi di contrasto, pochi sono i punti di incontro. Tra questi il welfare, argomento riguardo al quale sembra che lavoratori e parte datoriale abbiano raggiunto un’intesa. Considerato l’importanza del settore in provincia e «visto quanto accaduto nelle ultime, recenti mobilitazioni - concludono- auspichiamo una buona adesione allo sciopero».