Tentano di fare acquisti con una banconota falsa da 200 euro: arrestati

L'uomo e la donna sono accusati di tentata truffa, possesso di documenti d’identità falsi e resistenza a pubblico ufficiale

La merce sequestrata dai carabinieri

La merce sequestrata dai carabinieri

Gordona, 19 gennaio 2017-  Nel pomeriggio di martedì i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Chiavenna hanno proceduto all’arresto in flagranza di reato di Mansur Abdalla, 45enne italiano, e Hactima Adbou, 66enne francese, responsabili del tentativo di truffa ad un esercizio commerciale di Gordona, possesso di documenti d’identità falsi e resistenza a pubblico ufficiale.

L’attività che ha portato agli arresti è scaturita a seguito della segnalazione del titolare di un supermercato di Gordona che ha richiesto l’intervento dei Carabinieri, segnalando che un uomo e una donna avevano tentato di pagare i propri acquisti con una banconota da 200 Euro, che la cassiera non aveva accettato in quanto risultata non autentica. Vistisi scoperti, i due avevano subito ripreso la banconota, allontanandosi velocemente a bordo di una Renault Megane.

I militari dell’Arma, nel frattempo allertati dalla locale Centrale Operativa, si sono messi immediatamente alla ricerca del mezzo, che è stato intercettato da una pattuglia del Nucleo Operativo e Radiomobile a Prata Camportaccio. I malviventi, nel tentativo di darsi alla fuga, non si sono fermati all’alt impostogli dai militari e hanno dato vita ad un rocambolesco inseguimento, con continui sorpassi e manovre azzardate, che si è concluso nei pressi di un esercizio pubblico di Piuro, dove, nonostante il tentativo di nascondersi per far perdere le proprie tracce, sono stati rintracciati dai Carabinieri.

L’uomo e la donna sono quindi stati tratti in arresto dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Chiavenna con l’accusa di tentata truffa, possesso di documenti d’identità falsi e resistenza a pubblico ufficiale.

A seguito delle perquisizioni, oltre a numerosi capi d’abbigliamento, di cui non si esclude la provenienza illecita, è stato infatti trovato un documento d’identità palesemente falso, riportante dati differenti da quelli dell’effettiva identità della donna. In attesa della convalida degli arresti sono stati tradotti presso le case circondariali di Sondrio e Como, a disposizioni della Procura della Repubblica di Sondrio.