Sanità, ecco le novità negli ospedali dopo la riforma

L'organizzazione dei presidi attivi in valle è stata illustrata dall'Azienda ospedaliera Valtellina e Valchiavenna ai dipendenti

L'incontro sulla riforma sanitaria

L'incontro sulla riforma sanitaria

Sondrio, 19 dicembre 2015 - Come  cambierà l’organizzazione dei presidi sanitari e che cosa prevede la nuova legge regionale. Con un’attenzione particolare alla Valtellina. L’Azienda ospedaliera  Valtellina e Valchiavenna ha organizzato un incontro con i dipendenti all’ospedale di Sondrio per fare chiarezza sulla normativa. A mostrare i cambiamenti è stato Fabio Rizzi, presidente della III Commissione permanente Sanità e politiche sociali di Regione Lombardia: «Quello che era il sistema di lavoro e le necessità della metà degli anni Novanta nulla hanno a vedere con quelle di oggi – ha spiegato –. Eroghiamo servizi per 11milioni 400mila cittadini tra residenti e non che vengono in Lombardia apposta per farsi curare». Nascono le Ats, Agenzia di tutela della salute, che riunisce le Asst, Aziende socio sanitarie territoriali, create dall’unione delle prestazione dell’azienda ospedaliera e delle funzioni dell’Asl in un unico organismo.

Rizzi ha assicurato «massima libertà organizzativa sfruttando le risorse che sul territorio già esistono. Cambierà la ridistribuzione della rete e delle specialità, si andrà a centralizzare. Non chiuderanno ospedali – ha detto Rizzi –. L’Asl della Valtellina ha disponibilità economica per abitante inferiore rispetto alle altre lombarde. Sondalo e Sondrio hanno alcuni servizi specialistici doppi. Dobbiamo ragionare in ottica di rete. Non basiamoci sul sindaco che ulula di più ma sull’incidenza delle patologie. In territori come questo ci vuole una specialistica in meno e un elicottero in più. Bisogna pensare a una riconversione delle funzioni di ciascun ospedale». Rizzi ha affrontato anche il problema della «scarsa attrazione dei professionisti per la Valle. A Sondrio non vuole venire nessuno, ma se andiamo a migliorare le caratteristiche di eccellenza, la Valle diventerà più appetibile». L’Alto Lario «cooparteciperà alla programmazione della Valtellina, come approvato da 42 sindaci su 49 – ha sottolineato Rizzi –. Ogni ospedale però è autosufficiente, compreso quello di Menaggio». .