Sondrio, l'utile netto del Creval vola

L'Ad Miro Fiordi: "E' estremamente soddisfacente, in quanto è in assoluto il migliore dalla fondazione della Banca"

I vertici del Creval

I vertici del Creval

Sondrio 9 febbraio 2016 - «L’utile netto, nel 2015, che ammonta a 118 milioni è estremamente soddisfacente, in quanto è in assoluto il migliore dalla fondazione della Banca». A lavori appena conclusi, nella serata di ieri, quando il CdA del Credito Valtellinese si è riunito per l’approvazione del bilancio, l’ad Miro Fiordi è raggiante.

Quali i fattori di maggiore interesse alla base di questo straordinario traguardo? «Tre le cose più importanti da sottolineare. Primo: il Gruppo Credito Valtellinese ha un coefficiente patrimoniale del 13,5%, tra i più alti del sistema bancario italiano. Un secondo dato importante è rappresentato dal fatto che il Gruppo, nel 2015, ha erogato 2,3 miliardi di euro di nuovi prestiti a famiglie e imprese. Di questi un importo pari a 820 milioni per i nuclei familiari, mentre 1,3 miliardi di finanziamenti destinati alle imprese».  

Ma c’è un altro elemento di soddisfazione. Giusto? «Esatto. È rappresentato dalla qualità dell’attività che è in miglioramento, registrando altresì una frenata sui nuovi crediti deteriorati».

In sostanza, il lavoro svolto negli ultimi anni, costituito pure da significativi sacrifici, sta dando i frutti sperati?  «In effetti è così. Dopo 3 anni di duro lavoro, da parte dell’intero personale del nostro Gruppo bancario, oggi abbiamo una situazione che ci permette di guardare al futuro con più serenità».

Quando c’è stato l’aiuto, dal mondo bancario, alle banche in difficoltà avete registrato «fughe di capitali»?  «I risparmiatori valtellinesi possono stare tranqulli. Nel momento più critico abbiamo registrato un incremento di richieste di informazioni, nel periodo più “caldo“, ma oggi siamo sostanzialmente rientrati in una situazione di assoluta normalità. Nessuna fuga di capitali».

Il Credito Valtellinese, pertanto, può affrontare il futuro senza timori?  «Il Gruppo entra in una fase storica nuova con i conti in ordine, una capacità operativa di grande qualità e indicatori patrimoniali che esprimono grande solidità. Guardiamo al futuro con fiducia, pur in un periodo nel quale ci saranno grandi cambiamenti che porteranno alla trasformazione in Spa».

Quali i passaggi previsti per questo cambio di pelle? «L’assemblea di aprile sarà chiamata a rinnovare il Consiglio nel corso del quale proporremo all’assemblea dei soci l’approvazione di questo bilancio, in assemblea poi ci sarà la trasformazione in Spa e, infine, dovremo valutare i nuovi scenari che si andranno a delineare».

Tanto si parla di possibile matrimonio coi «cugini» della Bps: solo chiacchere da Bar Sport? «Assisto con grande interesse al dibattito che si è aperto pubblicamente in Valle sulle 2 banche. Sono contento di ciò perchè il futuro delle 2 banche è di massima importanza per il futuro di Valtellina e Valchiavenna. Sino a un paio di mesi fa non se ne parlava assolutamente, ora invece sì».