A rischio l’unico asilo nido comunale: la Coccinella ha pochi bambini iscritti

Sondrio, l'assessore Cotelli: "Colpa del mutato sistema di accreditamento" di Camilla Martina

Bimbi all’asilo

Bimbi all’asilo

Sondrio, 26 luglio 2014 - L'apprensione per il destino dell’asilo nido comunale è emersa chiaramente dalle parole dell’assessore a Cultura e istruzione di Sondrio Marina Cotelli, durante l’illustrazione del Piano di diritto allo studio. «Per la prima volta, nell’ambito dell’Ufficio di Piano di Sondrio, a causa del mutato sistema di accreditamento, si hanno ben 251 posti di prima infanzia - spiega l’assessore durante il Consiglio Comunale - che fanno temere per l’unico asilo nido pubblico, la Coccinella. Il sistema di voucher è riservato alle sole famiglie che optino per strutture private paritarie e non per la Coccinella che, ad oggi, non ha ancora saturato i posti». Il nodo della sua sussistenza sta, quindi, nella ragionevole sostenibilità del servizio, da 72 posti, i cui costi sono, per il 70%, sostenuti dal Comune. «Nell’interesse generale - prosegue - faremo di tutto per incrementare le adesioni e mantenere, così, l’unica offerta pubblica».

Entrando nel vivo del Piano di diritto allo studio, che impiega risorse per oltre 1milione 600mila euro, l’assessore sottolinea come rimangano invariati i servizi dell’anno passato. Di diverso, rispetto al 2013, c’è la riduzione del costo del pasto per il nido che comporterà un risparmio di 60 centesimi a pasto per le fasce di pagamento più alte: «Stimoleremo, inoltre, una maggior integrazione tra doposcuola offerto dai plessi scolastici e extra scuola garantito in collaborazione con Oratorio salesiano e associazione Spartiacque (collaborazione che sta avendo ottimi risultati: l’utenza è cresciuta, arrivando a 63 alunni per i Salesiani e 32 per Spartiacque)».

«Per raggiungere l’obiettivo di integrazione tra i due percorsi, al fine di evitare la dispersione delle risorse - prosegue Cotelli- quest’anno abbiamo dato la possibilità ai plessi di convogliare tutti gli stanziamenti comunali a loro disposizione (circa 15-20mila euro) nell’extra scuola». Fatto salvo il principio, per l’amministrazione, di indicare altre aree di priorità su cui lavorare. Tra queste sicuramente l’educazione al rispetto di genere e lo stimolo alla mobilità alternativa, una sensibilità che anche il Piedibus, tanto chiacchierato, ha aiutato a creare: ora il 64% dei bimbi va a scuola a piedi o con altri mezzi diversi dalla macchina. Buone prassi che, se si dovessero costruire da capo, costerebbero ben più dei 12mila euro l’anno del servizio. «Lo stanziamento più cospicuo (370mila euro ndr.) del Piano - conclude Cotelli - è per l’assistenza agli alunni disabili, approntato per 47 alunni e in appalto all’Ippogrifo. Il gradimento pare buono ma, in caso di problemi, basterà sottoporli in modo mirato».