Brutale aggressione ai vigili: servizi sociali per la guardia giurata manesca

Sesto, sentenza che fa discutere. L’assessore: «Faremo causa all’uomo» di Rosario Palazzolo

Via Giovanna d'Arco a Sesto, dove due vigili sono stati aggrediti da una guardia giurata

Via Giovanna d'Arco a Sesto, dove due vigili sono stati aggrediti da una guardia giurata

Sesto San Giovanni, 15 agosto 2014 - «Adesso basta». Dopo l’aggressione subìta da due vigili urbani, solo per aver contestato un semaforo rosso, a prendere posizione è il Sulpm, il sindacato dei lavoratori di polizia municipale. E lo fa con un volantino che, oltre a stigmatizzare l’accaduto, ribadisce il proprio no all’ipotesi di “sdoppiamento” dei vigili di quartiere. Un no chiaro e netto in vista degli incontri, con l’amministrazione comunale, che dovrebbero riprendere a settembre, sull’organizzazione del servizio.

«Se non ci fosse stato un secondo agente a chiamare i soccorsi con la radio di servizio, l’accaduto avrebbe potuto avere ben più gravi conseguenze - rimarca il segretario provinciale Sergio Bazzea -. Non possiamo accettare in nessun modo che il ruolo di agente di polizia di prossimità sia svolto da agenti da soli, anzi chiediamo che tutti gli agenti in servizio esterno vengano accoppiati per garantire la propria incolumità e quella dei cittadini sestesi».

Quanto accaduto sarà discusso in un’assemblea dei lavoratori, in programma mercoledì prossimo al comando. Bazzea non entra nel merito della scelta, attuata l’anno scorso, di eliminare il servizio notturno e di reintrodurre i vigili di quartiere, già istituiti una decina di anni fa ma poi di fatto scomparsi per mancanza di organico. Non vuole però sentire parlare di “sdoppiamenti” per migliorare la copertura territoriale e nell’arco della giornata: «Prima di modificare il servizio 24 ore su 24, si sapeva già il numero di agenti in servizio esterno e che a Sesto i quartieri sono cinque». Bastava fare una semplice divisione, per il sindacalista, che accusa: «Abbiamo proposto altre soluzioni che venivano prontamente respinte forse perché migliorative. È finito il tempo di nascondere le criticità di questo lavoro, che peggiorano ogni giorno di più». Tuttavia il Sulpm si dichiara pronto a discuterne «in modo costruttivo».

«A settembre ci confronteremo, è chiaro, ma non può essere un episodio a cambiare l’orientamento - ha ribattuto l’assessore alla Polizia locale, Alessandro Piano -. Il fatto di essere da soli o in due non limita il pericolo. Non è un problema di uomini, ma di procedura che può essere risolutiva sullo sdoppiamento: il vigile di quartiere può avere una pattuglia in auto di supporto, nella sua zona, da allertare via radio in caso di necessità».

patrizia.longo@ilgiorno.net