General electric, presidio fuori dai cancelli: "Sciopero contro l'arroganza dell'impresa"

I lavoratori ex Alstom power in sciopero dopo l'incontro in Assolombarda. La multinazionale ha confermato la mobilità per 179 dipendenti

Presidio General Electric

Presidio General Electric

Sesto San Giovanni (Milano), 8 giugno 2016 - Stabilimento bloccato e presidio davanti ai cancelli: i lavoratori General Electric, ex Alstom Power, hanno ripreso le manifestazioni di protesta contro l'azienda che, all'incontro in Assolombarda, martedì pomeriggio, ha confermato l'intenzione di dare corso alla mobilità per 179 dipendenti, nonostante l'appello del ministero dello sviluppo, Regione e Comune, di ritirare la procedura. Iniziativa "contro l'arroganza dell'impresa che si rifiuta di discutere soluzioni alternative alla chiusura del sito e ai licenziamenti" spiegano in una nota Fiom Cgil e Fim Cisl. "Iniziamo una serie di iniziative di lotta più incisive, visto che l'azienda non recede di un passo - rimarca Francesco Isgrò, delle Rsu -. Aspettiamo quanto prima la riconvocazione al Mise".

General Electric, che ha rilevato il ramo Power di Alstom lo scorso autunno, ha avviato un piano di riorganizzazione delle sedi europee, con tagli e licenziamenti che in Italia porteranno alla chiusura dello stabilimento di Sesto San Giovanni, dove sono impiegati 400 addetti. Dopo l'annuncio di 236 esuberi, la multinazionale ha avviato la procedura di mobilità per i primi 179 lavoratori. Sindacati e istituzioni hanno chiesto e ottenuto un tavolo di confronto al Mise, per salvare lo stabilimento, anche in considerazione degli investimenti previsti da Ge a Firenze: 600 milioni di dollari al Nuovo Pignone, per creare un centro di eccellenza mondiale per lo sviluppi di turbine e compressori, in accordo con Mise e Regione Toscana.