Elezioni comunali a Sesto, ballottaggio tra Monica Chittò e Roberto Di Stefano

Come 5 anni fa, sfida tradizionale tra centrosinistra e centrodestra, divisi da 1.484 voti. A un passo dal secondo turno il polo civico di Gianpaolo Caponi

Monica Chittò e Roberto Di Stefano

Monica Chittò e Roberto Di Stefano

San Giovanni (Milano), 12 giugno 2017 – I risultati definitivi sono arrivati alle 9,06 di questa mattina, lunedì 12 giugno, ma la stretta di mano era già avvenuta stamattina verso le 4. Quando Roberto Di Stefano, con il corteo del centrodestra, ha fatto ingresso in municipio andando a salutare il sindaco Monica Chittò, rimasta in ufficio. "Complimenti per il risultato", le ha detto prima che la candidata del centrosinistra abbandonasse piazza della Resistenza per raggiungere la sede del Pd. Nessuna onda civica, nessuna rivoluzione pentastellata.

A Sesto San Giovanni ci sarà un tradizionale ballottaggio tra le due coalizioni di partito. Da un lato Pd, Sinistra in movimento, La Fabbrica e Insieme con Monica Chittò sindaco, che ha raggiunto il 31,16% con 8.846 voti (la coalizione ne aveva presi 13.540 nel 2012), e dall'altro Forza Italia, Lega, FdI, Pli e Di Stefano Sindaco con il 25,96% (7.369 voti). "Il confronto sarà con una destra lepenista, che esprime valori lontanissimi dalla storia della nostra comunità – interviene il segretario del Pd Marco Esposito -. Non lasceremo a loro il governo della città". A separare i due candidati sindaco ci sono 1.484 voti: Chittò ne ha presi 9.417 (30,97%) e Di Stefano 7.933 (26,09%). "Per il Pd, che perde per strada oltre 2mila voti, è un brutto colpo: nel 2012 Chittò chiuse il primo turno al 46,21%. Un grande flop per il centrosinistra, mentre il Movimento 5Stelle si è bloccato e le civiche non hanno sfondato – commenta a caldo l'esponente di Forza Italia -. Ora saranno due settimane di intenso lavoro, in cui parleremo a tutti i sestesi. Inizieremo poi a dialogare con tutti coloro che hanno invocato il cambiamento in questi mesi. Queste due settimane saranno la prova del nove per verificare se davvero c'è voglia di una discontinuità dopo 72 anni di sinistra a Sesto. Noi abbiamo dimostrato di essere l'unica alternativa credibile".

Il bottino di voti che fa gola è quello del polo civico di Gianpaolo Caponi, che si è piazzato al terzo posto come 5 anni fa, dopo un testa a testa con il consigliere azzurro. L'avvocato di Sesto nel Cuore si è fermato al 24,24% con 7.371 voti, mentre la coalizione ha totalizzato il 23,97%. Solo quarto il grillino Antonio Foderaro con il 13,47% (4.096 voti). Ci ha creduto nei giorni scorsi di arrivare al secondo turno. "Ringrazio personalmente tutti i cittadini che ci hanno confermato la fiducia. L'affluenza è stata molto bassa. Abbiamo fatto il possibile. Ora faremo le nostre analisi". Infine, gli outsider di questa competizione. Sandro Piano (Lista popolare X Sesto) prende il 3,47% (1.056 voti). "Per un esperimento come il nostro, è un successo. Ci eravamo dati il 3% e lo abbiamo superato. Non ci chiudiamo nessuna strada. Se qualcuno vorrà parlarci, ascolteremo. Tenendo ovviamente il focus sul nostro programma". Giovanni Urro (Sinistra Alternativa) chiude con l'1,75% (531 voti). "L'affluenza è stata bassissima: il 50,86%. Un tempo questa città era ben al di sopra della media nazionale. Oggi siamo 10 punti sotto. Un dato molto serio su cui bisognerà riflettere. Il futuro sindaco non interessa a metà degli aventi diritto al voto. Un dato inquietante per la tenuta democratica".