Paderno, oltre 2.500 firme contro le case nel parco

La città si mobilità per fermare il progetto di via Gorizia

 Uno dei dieci banchetti

Uno dei dieci banchetti

Paderno Dugnano (Milano), 31 ottobre 2017 - Dieci banchetti per  raccogliere firme, diffusi per tutto il territorio di Paderno. Ma su di essi nessun simbolo o bandiera di partito, soltanto un unico motto comune: «Salviamo il parco di via Gorizia–via Dalla Chiesa». Sabato e domenica sono stati giorni di fuoco per Paderno. Tantissimi cittadini si sono uniti per portare avanti una petizione “green”, già avviata nelle scorse settimane. E che ora ha raggiunto la sua fase più importante. Il «firma day», così è stato definito l’evento dagli organizzatori. Ma in realtà, visto il successo e il prolungamento della manifestazione inizialmente prevista soltanto per sabato, sarebbe più corretta la declinazione al plurale: il «firma days».

L’obiettivo è fermare la costruzione di sessanta appartamenti nel parco di via Dalla Chiesa, chiedendo alla giunta un’inversione. A organizzare la petizione sono stati diversi partiti di opposizione e tante associazioni del territorio. In cima alla lista Partito Democratico, Insieme per Cambiare e Cinque Stelle. Poi Legambiente e Anpi, che hanno cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi ecologici. Il weekend è servito da cartina tornasole. Le firme dei cittadini sono state in totale oltre 2.500. Più di 1.500 nomi sono stati raccolti sabato e domenica.

«Adesso vogliamo proseguire, giovedì ci troveremo con il comitato per la difesa del parco, per capire come andare avanti – spiega Enzo Santagada, Pd –. Stiamo ottenendo una grande appoggio da parte della cittadinanza. È stato il primo tema che ha mobilitato tutti, trasversalmente. Speriamo che l’amministrazione ci ripensi». Santagada, insieme al Pd, era stato tra i primi a segnalare la questione delle nuove costruzioni in via Dalla Chiesa. «La mia attenzione era stata destata dal fatto che si trattasse di un terreno riscattato per l’uso pubblico dall’ex Cimep– prosegue – Nonostante il codice di legge lo permetta, questo progetto fa a pugni con la sensibilità dei cittadini».