Sesto, una speranza per i lavoratori General Electric: due colossi si interessano al sito

Abb e Honeywell hanno già visitato lo stabilimento

Una delle proteste dei lavoratori di General Electric

Una delle proteste dei lavoratori di General Electric

Sesto San Giovanni (Milano), 9 luglio 2017 - Nel futuro dei lavoratori di General Electric, da quasi un anno in presidio permanente, potrebbero esserci Abb o Honeywell. Le due grandi società hanno manifestato un primo interesse al sito produttivo di viale Edison, che invece la multinazionale già un anno fa ha dichiarato di voler dismettere. La notizia è stata data al ministero dello Sviluppo economico, dove l’altro giorno è stato convocato il tavolo aperto per la vertenza dello stabilimento di Sesto San Giovanni. I rappresentanti dell’azienda, insieme alla proprietà dell’area, avevano infatti dato mandato a due advisor per l’individuazione dei soggetti industriali interessati a rilevare il capannone di viale Edison.

Dopo aver visitato lo stabilimento, hanno prodotto un agency report da sottoporre agli operatori interessati a reindustrializzare il sito. I due broker hanno infatti predisposto un rapporto dettagliato sullo stato della fabbrica e sulle relative infrastrutture. General Electric avrebbe anche partecipato con risorse aggiuntive, per velocizzare i tempi della stesura dei dossier. Una procedura che, dopo oltre un anno di trattativa e di resistenza, fa sperare in una conclusiva positiva con il mantenimento della produzione a Sesto San Giovanni e dei posti di lavoro per i cinquanta (ex) dipendenti rimasti all’interno della fabbrica. Le due società, Abb e Honeywell, hanno già visionato il sito e rimangono ora in attesa che si creino le condizioni per approfondire gli aspetti finalizzati all’eventuale reindustrializzazione. Da parte di Ge, come è stato spiegato al Mise, verranno comunque privilegiati gli operatori che acquisiranno l’intero complesso aziendale piuttosto che la sola parte degli uffici.

"Valutiamo positivamente le novità emerse al tavolo, legate al reale avvio del processo di reindustrializzazione del sito – ha commentato la Fiom Cgil –. Un obiettivo che, è stato ribadito, garantisca l’occupazione di tutti i lavoratori coinvolti nella vertenza, giunti a nove mesi di presidio dello stabilimento". La Fiom ha chiesto di svolgere gli ulteriori approfondimenti sulla base dei dossier che sono stati prodotti dagli advisor. Come già lo scorso mese, le organizzazioni sindacali hanno così proposto che sia attivato un tavolo tecnico a livello locale, presso Regione Lombardia oppure in Prefettura, con la presenza di tutte le parti, a partire dal Comune di Sesto San Giovanni. Infine, a General Electric è stato chiesto, a operazione avvenuta, un impegno in prima persona, per garantire una committenza solida e un flusso di lavoro al nuovo soggetto industriale qualora dovesse insediarsi.