Cologno, il sindaco ripete: no ai profughi

"La mia città non è disponibile a ricevere clandestini" ha spiegato Angelo Rocchi in Prefettura

Angelo Rocchi

Angelo Rocchi

Cologno Monzese (Milano), 30 settembre 2016 - "Di clandestini non ne voglio più sentire parlare". Così Angelo Rocchi commenta l'incontro di ieri pomeriggio, giovedì 29 settembre, che si è tenuto in Prefettura per discutere l'emergenza profughi. Una riunione, convocata dal prefetto Alessandro Marangoni, che ha visto i sindaci delle zone omogenee del Nord Ovest e del Nord Milano, per cercare soluzioni in merito all'accoglienza dei migranti. Già quest'estate il primo cittadino leghista era stato l'unico a dare un secco "no" all'ospitalità dei richiedenti asilo politico. L'altro giorno Rocchi ha ribadito l'indisponibilità del suo comune a ricevere profughi.

"La mia città non è disponibile ad accogliere clandestini: non farebbero che aggravare criticità già presenti nel territorio che, con le nostre limitate risorse, fatichiamo a fronteggiare. Le poche disponibilità che abbiamo le usiamo per cercare di intervenire a favore dei nostri residenti". In città già nei mesi scorsi la scelta del sindaco colognese aveva fatto discutere, portando anche un gruppo di cittadini a esporre in Consiglio comunale lo striscione "Not in my name", per ribadire lo spirito solidale della città. Se la Prefettura chiede uno sforzo a tutti i Comuni per fare la propria parte, il sindaco del Carroccio risponde picche. "Sono un po' stanco di ripetere concetti che mi sembrano molto chiari e che tutti conoscono. Non cambierò idea. Per me la questione è chiusa e di clandestini non vorrei neanche più sentir parlare, per dedicarmi esclusivamente ai bisogni della nostra gente".