Botti vietati a San Silvestro: ordinanze illegittime, scoppia il caso

Le imprese pirotecniche: "Sindaci contro la normativa europea"

La maggior parte degli incidenti è provocata da fuochi d’artificio illegali (Newpress)

La maggior parte degli incidenti è provocata da fuochi d’artificio illegali (Newpress)

Cinisello Balsamo, 28 dicembre 2016 - Vietato vietare i fuochi artificiali. Più che un gioco di parole è un vero paradosso, l’ennesimo del sistema legislativo nazionale che rischia di esplodere nei giorni a cavallo della fine dell’anno. Al centro del contendere ci sono i fuochi d’artificio, amati da tanti, soprattutto dai ragazzi che ne fanno un largo uso anche prima del rintocco di mezzanotte del 31 dicembre. Ma anche mal sopportati da tante amministrazioni comunali che, per motivi di sicurezza, di rispetto dell’ambiente o degli animali, negli ultimi tempi hanno escogitato ogni sistema per vietarli. Già da settimane i sindaci di molti Comuni stanno firmando ordinanze di divieto dell’uso dei botti. Sta suscitando clamore l’ordinanza di divieto emanata ieri dalla Capitale, mentre in Lombardia sempre ieri il sindaco di Sesto San Giovanni ha rinnovato il divieto, raccogliendo l’appello dell’associazione animalista Leidaa, preoccupata per la salute degli animali domestici.

I sindaci firmatari di questi provvedimenti di pubblica sicurezza, rischiano l’invalidità degli atti, o addirittura un’accusa di abuso di potere. Perché un sindaco non può opporre un’ordinanza di divieto per una materia disciplinata per legge. Nel caso dei fuochi artificiali, addirittura da una direttiva europea recepita dall’Italia con il decreto legislativo n°123 29 Luglio 2015. Proprio a questo proposito, nei mesi scorsi i vertici dell’Associazione nazionale imprese del settore pirotecnico hanno provveduto a inviare un’istanza dettagliata a tutte le sedi delle prefetture nazionali per metterle in guardia dall’autorizzare ordinanze dei sindaci che potrebbero configurarsi come un abuso. Provvedimenti che, come scrivono, «risultano finalizzati a prevenire generici comportamenti solo potenzialmente lesivi della sicurezza urbana», ma che si configurano come una violazione delle norme che disciplinano in modo dettagliato l’uso conforme dei fuochi artificiali.

Diverso è il caso di Cinisello Balsamo, altro Comune del Nord Milano, dove la polizia locale aveva già intuito i limiti dell’ordinanza sindacale su questo tema, ed era corso ai ripari inserendo un divieto specifico nel regolamento di Pubblica sicurezza. «Attenzione - spiega il comandate della polizia locale di Cinisello Balsamo, Fabio Crippa -. Noi non vietiamo la vendita dei fuochi artificiali, né ci opponiamo in modo generico al loro uso. Semplicemente vietiamo quei comportamenti che possono arrecare disturbo alla quiete pubblica o che possono essere causa di incendi e pericoli». Si dirà, un espediente. Tuttavia Cinisello proprio a proposito di emergenze causate dai fuochi d’artificio può vantare una casistica piuttosto ricca di episodi di incendio avvenuti nella notte di capodanno.