
Un rendering del progetto
Sesto San Giovanni (Milano), 9 giugno 2016 - La Città della salute e della ricerca ha superato anche l’ultimo ostacolo: il Tar ha respinto il ricorso presentato da Salini Impregilo, seconda classificata nella gara d’appalto da 450 milioni aggiudicata a Condotte d’acqua.
"Infondate" tutte le lagnanze, a partire dalla mancata esclusione della Maltauro, l’impresa finita al centro delle indagini sulla Cupola degli appalti, scoperchiata nel maggio di due anni fa. Dopo la sequela di arresti, a gara già chiusa ma con le buste ancora da aprire, la Regione si era trovata di fronte al dilemma se proseguire l’iter o ricominciare da capo. Prevalse la linea di non annullare le offerte presentate prima che venisse alla luce l’inchiesta della Procura e di andare avanti nella procedura, che aveva visto appunto la vittoria di Condotte.
Il Tar ha riconosciuto le ragioni di questa scelta, tanto più che Maltauro non si è classificata al primo o al secondo posto e che, per motivi simili (una sentenza di condanna), la commissione avrebbe dovuto escludere anche Rti Mantovani. "Infondati" anche gli altri motivi del ricorso, sul progetto e sui requisiti della cordata vincitrice.
"Siamo soddisfatti, significa che era stato fatto un buon lavoro - ha detto Guido Bonomelli, vicedirettore generale di Infrastrutture lombarde e presidente della commissione aggiudicatrice -. Ora avanti con l’aggiudicazione definitiva e la firma dei contratti: entro fine anno tutto sarà pronto per l’inizio dei lavori"