Sesto, gara sui centri disabili: l’unica offerta è già stata bocciata

Il consorzio bresciano che si era proposto non soddisfa tutti i requisiti. Il Comune tenta la strada di un nuovo bando, nell'ottica della trasparenza

La scelta di esternalizzare non è mai stata digerita dai dipendenti

La scelta di esternalizzare non è mai stata digerita dai dipendenti

Sesto San Giovanni (Milano), 2 giugno 2016 - Nessun nuovo gestore per i Centri diurni disabili di via Boccaccio. Almeno per ora. Perché tecnicamente la gara che metteva sul mercato il servizio è andata deserta. Una sola offerta era arrivata sul tavolo degli uffici. Quella del consorzio di cooperative sociali In Rete.it di Brescia, attivo nei cdd, cse, comunità sociosanitarie e servizi di formazione all’autonomia. Marea di faq in queste settimane e un sopralluogo molto accurato, da subito la realtà bresciana era sembrata la più interessata alla gestione dei centri Magnolia e Mimosa. Tuttavia, la commissione giudicatrice ha deciso per l’esclusione: il consorzio non avrebbe presentato parte della documentazione fondamentale alla gara. Nel corso della giornata è stata valutata anche una possibile riammissione dopo l’integrazione dei file. Tuttavia, anche questa ipotesi non è stata possibile: "vizi non superabili", il responso degli uffici comunali.

Così, ora l’amministrazione annuncia una nuova gara. Aperta a tutti, non più solo ai quattro soggetti che avevano inviato una manifestazione di interesse. Oltre a In Rete.it, c’erano state la cooperativa sociale Solaris, Il Melograno onlus e la Fondazione La Pelucca di Sesto: tre operatori che, alla fine, hanno deciso di non presentare proposta. Con questo esito, l’amministrazione avrebbe potuto percorrere più strade: affidare direttamente il servizio o andare in procedura negoziata. Si è scelto di ripartire da capo, in trasparenza. Il nuovo bando, aperto a tutti gli operatori del settore, riproporrà le stesse condizioni dell’iter ristretto, che aveva invitato i quattro soggetti: stessa durata della concessione, canone, trattamento del personale, così come aveva stalibito il consiglio comunale nella delibera di esternalizzazione dei cdd. "L’amministrazione ribadisce l’impegno a garantire la piena continuità del servizio", si legge nella nota.

L’1 luglio, secondo il cronoprogramma fissato, sarebbe dovuto entrare il nuovo gestore. I tempi slittano in avanti. Tuttavia, si tiene la barra ferma sulle richieste: entro fine anno l’apertura di un centro socio educativo di almeno 10 posti da parte del privato e l’ampliamento del servizio con la saturazione dei posti. Oggi in via Boccaccio si contano 49 utenti e una lista di attesa di 11 persone: l’obiettivo è colmare i 60 posti accreditati. All’operatore spetteranno i pagamenti di utenze (46mila euro), pasti e trasporto (111mila euro), le manutenzioni su stabile, impianti e verde (23mila euro). Incasserà circa 500mila euro di rette e contributi Asl, 600mila di contributi sociali dal Comune, a fronte di un canone omnicomprensivo di 647mila euro da corrispondere all’ente. Il personale (19 educatori e operatori socio- sanitari) resterà in capo all’ente ma lavorerà in distacco temporaneo.