Papa Francesco come Benedetto XVI: ipotesi campovolo di Bresso per la Messa

Il Pontefice sarà a Milano per la prima volta il 7 maggio

Papa Francesco

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Bresso (Milano), 19 novembre 2015 - Che Papa Francesco farà la sua prima visita pastorale a Milano il prossimo 7 maggio è cosa certa: l’annuncio ufficiale è stato dato nei giorni scorsi anche dall’Arcivescovo di Milano, il cardinal Angelo Scola. Quello che ancora non è sicuro è il programma di questa tanto attesa visita.

E proprio nei risvolti di quelle che per il momento sono ancora ipotesi organizzative è riaffiorato il nome della città di Bresso e del campovolo del Parco Nord. Il sito è dentro la lista dei possibili luoghi nei quali il Pontefice potrebbe celebrare la Santa Messa aperta a tutti i fedeli della Diocesi meneghina.

Si tratta al momento semplicemente di voci, ipotesi appunto. Non confermate dagli uffici della Curia di Milano, che spiega che "la Santa Sede non ha ancora comunicato il programma della visita", e nemmeno dagli amministratori del Comune di Bresso: oggi il primo cittadino Ugo Vecchiarelli ha un nuovo incontro in Prefettura a Milano e questo potrebbe essere uno dei temi di discussione.

L’area dell’aeroporto di Bresso ospitò già un Papa: Benedetto XVI celebrò lì la veglia di preghiera e la Santa Messa della Giornata Mondiale delle Famiglie nel giugno 2012 davanti a oltre un milione di persone che, da tutto il mondo, si riversarono sulla pista del campovolo del Parco Nord per pregare insieme. La Santa Sede e gli organi preposti starebbero analizzando le possibili location per la Messa. Tra queste, oltre all’area di Bresso, anche il sito Expo dove si stano smontando i padiglioni dell’esposizione. Si stanno studiando i costi ma anche le relative misure di sicurezza. In questi ultimi giorni l’aeroporto del Nord Milano sta facendo parlare molto di sé proprio dal punto di vista della sicurezza.

Durante il semestre di Expo lo scalo bressese è rimasto praticamente chiuso al traffico aereo, ma al momento della sua "riapertura" sono atterrati due voli commerciali (due aerotaxi provenienti dalla Germania e dalla Francia di dimensioni più grandi di quelle consentite dalle misure di sicurezza della struttura) che hanno di nuovo infiammato il dibattito sul presente e sul futuro dell’aeroporto.