Atterrare a Bresso? Trenta euro anziché 6mila

Il traffico commerciale ora è consentito e super economico

 La nuova gestione ha aperto le porte a Sky Services

La nuova gestione ha aperto le porte a Sky Services

Bresso (Milano), 15 aprile 2015 - Politici, amministratori locali e ambientalisti avevano tutti gli occhi puntati sull’eliporto, convinti che per Expo qualcuno avrebbe fatto decollare un servizio di elicotteri-taxi verso il sito dell’Esposizione. E infatti Enac, con una nota passata quasi inosservata, ha aperto le piste degli aeroporti italiani "non certificati" all’esercizio degli aerotaxi, rendendo possibile anche a Bresso l’effettuazione di servizi commerciali senza limitazioni di passeggeri ma con una sola avvertenza, "la compatibilità aeronautica tra aereo e strutture aeroportuali". È grazie a questa regola che anche Bresso può facilmente aspirare a diventare il quarto scalo aeroportuale di Milano dopo Linate, Malpensa e Orio al Serio. E nessuno potrà impedirlo.

Tutto sembra andare in questa direzione, come dimostra l’episodio avvenuto lo scorso weekend quando un Beechcraft King Air lungo 14 metri dalla Germania è atterrato e decollato per due volte con diversi passeggeri a bordo. Ha potuto atterrare a Bresso, nonostante le sue dimensioni siano superiori di almeno due metri rispetto a quelle consentite dagli standard di sicurezza antincendio dell’aeroporto collocato in Categoria 2. Per quel tipo di volo sarebbe prevista una Categoria 3, con standard antincendio e dimensioni della pista ben diverse, ma il pilota ha potuto atterrare sotto la propria responsabilità.

Perché Bresso e non Linate? Semplice: Linate ha un costo di atterraggio vicino ai 6mila euro. A Bresso un aereo di questo tipo paga invece circa 30 euro di sole tasse statali. Un episodio isolato ma inserito in un contesto più ampio che fino a oggi è rimasto sotto traccia: da gennaio Enac ha assegnato i nuovi appalti per la gestione dello scalo di Bresso che, dopo innumerevoli polemiche e una battaglia legale durata anni, toglie di fatto il monopolio dell’Aeroclub Milano. Aeroclub Milano, il più grande e importante club aeronautico civile d’Italia, è stato relegato nei due hangar principali. Gli uffici storici e molti dei capannoni che ospitano officine e depositi sono stati riassegnati a piccole società, tra cui anche l’Aeroclub Bresso e soprattutto la società Sky Services, che già opera in diversi aeroporti italiani con servizi di terra. Stupisce il rialzo d’asta esercitato dalla società napoletana che in alcuni casi sfiorerebbe il + 185% rispetto alla base. A quanto pare una clausola ulteriore potrebbe addirittura consentirle la gestione totale dell’area di volo.

Uno scenario ancora difficile da definire ma che evidentemente fa saltare anni di trattative e di accordi tra istituzioni locali e Aeroclub Milano, che andavano nella direzione della salvaguardia del campovolo per la sola aviazione privata e turistica. L’ingresso per la prima volta di una società apertamente commerciale mette in allerta i sindaci e gli ambientalisti.