Rho: l’allegra gestione del Tiro a Segno. Armi ovunque, poteva saltare in aria

Rho, 24 denunciati. Il presidente si era intestato pistole e fucili

Un poligono di tiro

Un poligono di tiro

Rho, 8 dicembre 2016 - Detenzione abusiva di armi e munizioni, peculato e mancata denuncia all’Autorità di Pubblica Sicurezza, detenzione abusiva di strumenti atti a modificare la funzionalità di un arma da fuoco (come i silenziatori). E ancora: una gran quantità di materiale esplosivo, dunque potenzialmente pericoloso, conservata alla rinfusa dentro gli armadietti di una struttura che dovrebbe essere supersicura. Sono queste le accuse nei confronti di 24 persone formulate al termine di una complessa indagine svolta dal Commissariato di Rho Pero sull’attività della sezione di Rho del Tiro a Segno Nazionale. Gli inquirenti, nel corso delle indagini hanno appurato che il presidente della sezione rhodense, di 61 anni, «in piena autonomia e senza nessuna delibera del consiglio direttivo della sezione» negli ultimi dieci anni si era intestato molte armi che in precedenza erano di proprietà del poligono stesso.

Una pratica illegale in quando il 61enne, come presidente del poligono, è da considerarsi come incaricato di pubblico servizio. Proprio per questa ragione per entrare legittimamente in possesso delle armi avrebbe dovuto adempiere ad una serie di passaggi burocratici: avrebbe avuto bisogno della delibera del consiglio degli associati o della documentazione a riprova che l’arma gli era stata ceduta a titolo oneroso o regalata.

I poliziotti invece hanno rinvenuto decine di armi volturate a suo favore senza nessun tipo giustificativo. Le indagini, svolte dalla squadra di Polizia Amministrativa del Commissariato, hanno permesso di fare luce sulla malagestione di tutta la sezione rhodense dello storico tiro a segno di corso Europa. Ventitré tutti dai 37 ai 75 anni e residenti nell’hinterland di Milano e di Rho, custodivano nei loro armadietti personali situati nei locali del poligono, centinaia di munizioni, polvere da sparo e altro materiale esplosivo e illegittimo. Tutto materiale stipato in modo disordinato e pericoloso, «ciò, oltre a costituire un grave reato - sottolinea la polizia - poteva avere implicazioni sia sulla sicurezza della struttura, che sulla comunità rhodense vista l’altissima concentrazione in uno spazio angusto di una grande quantità di munizionamento e polvere da ricarica».

Insomma una vera e propria «santabarbara» nel centro città a pochi passi da case, scuole, negozi e un distributore di benzina. A uno dei soci sono stati sequestrati anche due silenziatori costruiti artigianalmente ed una baionetta, materiale illecito di cui è vietata per legge la fabbricazione e la detenzione.

Le indagini continuano per accertare altre eventuali responsabilità sia di carattere penale che amministrativo. Il materiale esplosivo è stato sequestrato. In attesa della distruzione ora è custodito in un locale idoneo di altissima sicurezza lontano dalla città di Rho.