Lainate, taglio del nastro alla villa della solidarietà

Confiscata alla mafia, l’abitazione di via Stradivari ospiterà le famiglie senza una casa: "Orgogliosi di questa cerimonia"

L'apertura della villa

L'apertura della villa

Lainate (Milano), 29 ottobre 2017 - "Partire da un bene confiscato e trasformarlo in bene comune per noi è stata una sfida. Una casa bellissima, l’abbiamo trovata in condizioni disastrose dopo anni di abbandono e incuria. Il recupero richiedeva un impegno importante. Ci abbiamo lavorato tanto e oggi siamo pronti a riconsegnarla ai cittadini di Lainate". Sono le parole dell’assessore ai Servizi alla Persona, Cecilia Scaldalai, al taglio del nastro della villetta di via Stradivari 31 sottratta alla criminalità organizzata nel 1999. Dopo la riqualificazione, il progetto di housing sociale: "Cosa ne abbiamo fatto? Questa casa accoglierà famiglie in difficoltà - aggiunge Scaldalai -. Il progetto si inserisce in un quadro di interventi sociali già in corso a Lainate che hanno lo scopo di far fronte alla crisi abitativa. Il percorso di via Stradivari entrerà anche nelle scuole con iniziative dedicate alla legalità".

Per rimettere in sesto l’abitazione e avviare il progetto per famiglie in difficoltà sono stati stanziati 100mila euro, circa 80 recuperati attraverso bandi di Regione Lombardia, mentre al pezzo mancante ci ha pensato il Comune di Lainate. "Oggi non è una cerimonia come tante - ha precisato il sindaco Alberto Landonio -. È il momento in cui una comunità si riappropria di un bene sottratto alla criminalità e lo trasforma. È importante sottolineare la presenza di Rho, Arese, Pogliano Milanese perché il riutilizzo di questa casa non riguarda solo noi, è un progetto che varca i confini comunali e si rivolge a un territorio più ampio che si mette in rete sui temi fondamentali. Vedo fra noi i rappresentati delle associazioni, la Guardia di Finanza, il capitano del Comando dei carabinieri di Rho, Simone Musella, a dire che di fronte a certi fenomeni c’è un presidio vicino ai cittadini".

All'organizzazione della festa hanno collaborato La Cordata e Sercop, l’associazione Libera presidio Ambrosoli di Arese, i volontari dell’Ape Operosa di Lainate. "Criminalità organizzata - prosegue il primo cittadino -, non dobbiamo avere timore di pronunciare queste parole a nord di Roma, in Lombardia, a Milano e anche a Lainate da dove oggi parte un segnale forte. Alla malavita diciamo no rimboccandoci le maniche, non abbiamo paura di guardaci dentro casa e ammettere che le infiltrazioni sono anche qui, nascoste in un quartiere tranquillo, in mezzo a una serie di belle villette a schiera. È un invito a riflettere e un ringraziamento a tutti presenti per aver dimostrato di non essere indifferenti a questi fatti".