Tentata evasione dal carcere di Bollate

Il detenuto di 51 anni è stato immediatamente bloccato

Alta tensione nel carcere

Alta tensione nel carcere

Bollate (Milano), 2 agosto 2017 - Per il Sappe, il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, si tratta di una "tentata evasione" che è stata scongiurata grazie all'attenta vigilanza degli agenti. Per il direttore del carcere di Bollate, Massimo Parisi, il detenuto psichiatrico "era convinto di dover essere scarcerato e si è presentato alla porta carraia, ma grazie alla professionalità degli agenti è stato riconosciuto e riaccompagnato in reparto". Concordi su una cosa, Sappe e direttore, all'indomani di quello che in gergo viene definito "evento critico" reso noto nelle scorse ore dal sindacato.

"Domenica un detenuto che si trovava nel reparto infermeria del carcere, dopo l'appello è uscito dalla sezione e ha tentato di evadere - dichiara Alfonso Greco, segretario regionale per la Lombardia del Sappe - nella rotonda infermeria e all'ingresso istituto non c'era alcun poliziotto penitenziario per effetto della sciagurata applicazione della vigilanza dinamica. Il detenuto è arrivato nella porta carraia con un sacco pieno di vestiti dicendo di essere 'liberante' ossia prossimo a uscire dal carcere. Il poliziotto ha chiamato per chiarimenti l'Ufficio Matricola e l'ha immediatamente bloccato".

Il detenuto protagonista di questo fatto è un italiano di 51 anni pluripregiudicato per vari reati con fine pena gennaio 2018. L'accaduto solleva nuove polemiche da parte del sindacato che da mesi denuncia le costanti criticità che si vivono nell'istituto di pena all'avanguardia per il trattamento dei detenuti e chiede al Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria di affrontare il problema della carenza di personale e di riflettere "sulla precaria sicurezza del carcere" per gli agenti di polizia penitenziaria.