Baranzate, i genitori non pagano la mensa: ai loro figli solo pane e frutta

Alunni isolati. E qualcuno ha iniziato a piangere

Niente pasto per i bambini

Niente pasto per i bambini

Baranzate (Milano), 13 maggio 2017 - Pugno di ferro del Comune di Baranzate: mensa negata ai figli dei genitori morosi. È scattato giovedì il blocco ai pasti voluto dalla giunta di centrosinistra: solo un panino e un frutto a pranzo per 18 alunni delle scuole elementari di via Mentana, che hanno rischiato il digiuno. Ma erano molti di più gli studenti figli dei morosi, 132: chiamati uno a uno, sono stati divisi dagli altri nel refettorio. Tavoli centrali per chi è in pari con i pagamenti, tavoli ai margini per chi invece in regola non è. Di questi, molti avevano pronta in cartella la schiscetta. Per i 18 senza nulla, invece, in emergenza sono stati recuperati un panino e una banana. Dopo il pasto frugale hanno dovuto affrontare l’intera giornata di scuola a tempo pieno, dalle 8 fino alle 16.30. Bambini, dai 6 ai 10 anni, che hanno perlopiù accettato la situazione in silenzio. Qualcuno invece ha pianto.

È l'effetto sui più piccoli del nuovo regolamento comunale applicato per far fronte all’elevata morosità. Da aprile 2016 sono state inviate centinaia di lettere di sollecito, raccomandate, circolari: "Chi non avesse ancora provveduto al saldo o, comunque, a concordare un piano di rientro con gli uffici comunali, è invitato a farlo al più presto". "Da qui in avanti - senza se, senza ma - chi dopo 20 pasti non paga, non mangia", il principio della Giunta guidata dal sindaco Luca Elia. Sono più del 50% le famiglie morose, il buco da coprire è di 90mila euro. "Una scelta necessaria per dire che così non si va avanti", spiega l’assessore alle Politiche Educative Zoe Bevilacqua. Alla scuola è stata fornita la "lista nera" con i nomi dei bambini che devono essere esclusi dal servizio.

Qualcuno già da tempo ha deciso di non riscriversi alla mensa e in cartella infila quotidianamente qualche pietanza. Per quelli invece che si sono iscritti al servizio e che non hanno sistemato i conti, è scattato l’ultimatum. "La linea della scuola è che tutti i bambini stiano bene e che nessuno resti senza un pasto - spiega Mario Morini, preside dell’istituto comprensivo Gianni Rodari, di cui la scuola fa parte -. Su questo stiamo lavorando". Nelle ultime 48 ore molte famiglie in coda per effettuare i pagamenti. "Sono 65 le famiglie che si sono messe in regola con da giovedì, e circa 10mila gli euro recuperati in qualche ora", conclude l’assessore. Associazione genitori e opposizioni politiche sono sul piede di guerra: "Le colpe dei grandi non devono ricadere in alcun modo sui bambini".