Dopo il rave party in Lomellina, arriva una pioggia di denunce: nei guai 117 giovani

I carabinieri stanno cercando di identificare gli altri partecipanti all'evento che a settembre aveva attirato oltre 500 giovani

Un rave party (Foto di repertorio Germogli)

Un rave party (Foto di repertorio Germogli)

Candia, 6 maggio 2015 - Erano arrivati in più di 500, da tutto il Nord Italia ma anche dall’estero, per partecipare al grande rave party che si è svolto dal 13 al 15 settembre 2014 sulle sponde del fiume Sesia. Peccato che per farlo abbiano occupato, ovviamente senza alcuna autorizzazione, i terreni di proprietà di una imprenditrice agricola di 65 anni e di un agricoltore di 25 anni. Ieri, dopo mesi di lavoro, i carabinieri di Candia hanno denunciato a piede libero le prime 117 persone che sono state identificate con certezza. Si tratta di giovani under 30 che erano venuti a conoscenza dell’evento grazie al tam tam mediatico che si era diffuso in modo particolare sui social network. Così la convocazione era arrivata in ogni parte d’Europa.

Tutti dovranno rispondere del reato di invasione di terreni ed edifici in concorso. I denunciati solo per lo più lombardi, decisamente pochi però i residenti in Lomellina e piemontesi, ma non mancano emiliani, friulani e laziali. Tutti erano arrivati, con mezzi di fortuna ma anche a bordo di camper e roulottes, a metà settembre, ed erano andati a sistemarsi sul terreni della località Sabbione della frazione Terrasa di Candia, un’area vicinissima al fiume Sesia che segna il confine con il Piemonte. Non una zona sconosciuta, perché proprio lì, già nel recente passato, si erano svolte iniziative analoghe che avevano portato in quello sperduto angolo di Lomellina centinaia di persone. In quella occasione polizia e carabinieri avevano assicurato l’ordine pubblico e avevano evitato che quella massiccia presenza di giovani potesse creare disagi ai residenti. Ma allo stesso tempo erano stati avviati già in quel momento degli accertamenti.

I militari del capitano Rocco Papaleo hanno continuato a lavorare sino a identificare i primi 117 partecipanti che sono stati denunciati. Ma questo si annuncia solo l’inizio, perché le indagini proseguono con l’obiettivo di identificare il numero più alto possibile di partecipanti a quel rave che, nella piena tradizione di questo genere di eventi, si svolge senza alcuna autorizzazione. Soltanto qualche settimana prima, un analogo raduno aveva richiamato oltre 600 giovani nella zona compresa tra Rosasco e Palestro. Fortunatamente anche in quella occasione non si erano registrati disordini di nessun genere.