Sporcizia dopo la movida a Pavia: "Due ore per renderlo presentabile"

Pavia, viaggio con gli operatori di Asm all’alba in piazza Duomo

La sporcizia lasciata durante la movida notturna (Torres)

La sporcizia lasciata durante la movida notturna (Torres)

Pavia, 30 settembre 2016 - Poco prima delle 6, per strada si incrocia ancora qualche giovane, che cammina con il passo un po’ incerto di chi è reduce da una lunga nottata. Il giovedì mattina, i postumi della movida del mercoledì sera non sono però solo i mal di testa di chi ha esagerato con l’alcol. Piazza del Duomo si presenta incredibilmente invasa, quasi completamente ricoperta da uno strato di rifiuti. Le gradinate del Duomo sono praticamente sommerse da bicchieri di plastica e cartacce, oltre a bottiglie, anche di vetro nonostante l’ordinanza comunale che ne vieta l’utilizzo. Uno scenario che è difficile immaginare se non lo si vede con i propri occhi. E chi lo lascia prima di andare a dormire non se ne preoccupa di certo, mentre chi esce di casa dopo le 7 trova la situazione già diversa. Comune e Asm hanno potenziato il servizio di spazzamento delle strade, con il nuovo piano già preannunciato prima dell’estate e ora diventato operativo da una quindicina di giorni, previsto a regime per la fine di settembre. Già prima delle 6 arrivano i primi operatori: «Iniziamo alle 5 – spiega Massimo Prina, responsabile Decoro urbano di Asm Pavia – nella sede di via Donegani. Come in una guerra, ci vuole strategia». La programmazione è diversa di giorno in giorno: «Il giovedì mattina – spiega Prina –, l’emergenza è soprattutto in piazza del Duomo, dove si concentra di più la movida del mercoledì sera. L’altra emergenza è la domenica mattina, per la movida del sabato sera, che è ancora più estesa, un po’ in tutto il centro storico». La strategia di guerra: «Aggrediamo letteralmente il centro storico – prosegue Prina, mostrando il lavoro sul campo - con tutte le squadre e i 5 mezzi, in contemporanea, in modo che alle 7 la città possa essere presentabile a chi esce di casa per andare a lavoro e a scuola. Ci si impiega praticamente due ore. Senza questo impegno straordinario, si potrebbe fare di più per l’ordinario».

Prima arrivano gli operatori che svuotano i cestini e quel che non ci sta nei sacchi va ad aggiungersi al resto dell’immondizia a terra. Con il ‘soffiatore’, lo strato che ricopre i gradini viene spostato ai piedi del sagrato, dove arrivano la spazzatrice e l’idropulitrice. Prima una macchina passa, più volte, per raccogliere l’immondizia da terra. Poi con il getto d’acqua, disinfettante e profumata, vengono puliti gradini e piazza. Alla fine resta solo qualche residuo, come le cannucce che si vanno a incastrare tra un sasso e l’altro dell’acciottolato, che proprio i mezzi non riescono a pulire. «Tutto è migliorabile – ammette Prina – ma già abbiamo migliorato molto». Anche prima della scorsa estate l’Asm aveva presentato un piano di potenziamento della pulizia in centro storico. 

«Quello – ricorda il presidente Duccio Bianchi – era stato un primo tentativo, per i mesi estivi dello scorso anno, ma con il personale che avevano a disposizione: solo 18 persone. Ora siamo riusciti ad aumentare il personale a 28, ci stabilizzeremo sulla trentina, che è quel che serve. Dopo il centro storico, il problema restano le periferie, ma per uno spazzamento efficace serve un piano per liberare le strade dalle auto in sosta, almeno una volta al mese».