Appiccò un rogo per celare il furto: condannato e portato in carcere

Arena Po, ventiseienne arrestato: bruciò 200 rotoballe in un’azienda

Vigili del fuoco al lavoro per spegnere un rogo di rotoballe di fieno nell’estate dell’anno scorso in Oltrepo Pavese

Vigili del fuoco al lavoro per spegnere un rogo di rotoballe di fieno nell’estate dell’anno scorso in Oltrepo Pavese

Arena Po, 26 marzo 2017 - Un incendio appiccato per cercare di nascondere le tracce di un furto appena messo a segno. Questo il motivo per cui il ventiseienne italiano Francesco D., nato a Varzi ma residente ad Arena Po è stato condannato dal tribunale di Pavia e, in seguito alla sentenza, arrestato dai carabinieri di Stradella. Dovrà scontare una pena di tre anni, quattro mesi e dieci giorni di reclusione, in quanto è stato condannato per i reati di furto, incendio doloso ed evasione. Il ragazzo oltrepadano, celibe e disoccupato, ha diversi precedenti penali. I primi fatti contestati al giovane risalgono al 3 novembre 2011.

A quell’epoca Francesco D. aveva vent’anni ed era dedito a episodi di microcriminalità. Nottetempo si era intrufolato in un’azienda agricola di Arena Po, era entrato nella casa dei titolari e aveva rubato denaro e qualche oggetto di valore. Il giovane era stato notato e così ha cercato di darsi alla fuga, ma prima di scappare aveva pensato di appiccare il fuoco a un capannone che si trova proprio accanto alla casa e in cui erano custodite duecento rotoballe di fieno. Lo scopo del ventenne era quello di distrarre i derubati: dovendosi occupare del rogo divampato nella loro proprietà, non gli avrebbero dato la caccia, secondo lui. E invece i carabinieri indagando risalirono a lui e lo identificarono. Così, il giovane fu arrestato e posto ai domiciliari. Era l’aprile 2013: nonostante il provvedimento, il giovane uscì dalla sua abitazione e così si rese responsabile del reato di evasione. I carabinieri lo riacciuffarono e per lui iniziò l’iter giudiziario per valutare la sua situazione.

Tra una denuncia e un’altra, nel 2012 il ragazzo insieme a un amico aveva anche cercato di derubare una pizzeria a Stradella. Per farlo, aveva rubato un cric da un’auto parcheggiata nelle vicinanze del locale, aveva poi allargato le inferriate di una finestra mentre l’amico, un diciottenne straniero, gli faceva da palo controllando che non arrivasse nessuno. I carabinieri sono sopraggiunti mentre stava cercando di entrare. Il giudice del tribunale di Pavia lo ha condannato a tre anni, quattro mesi e dieci giorni di reclusione. La sentenza è passata in giudicato e quindi il ventiseienne deve scontare la pena. Necessario quindi individuarlo per portarlo in carcere. I carabinieri nei giorni scorsi hanno svolto sopralluoghi per verificare dove si trovasse, poi lo hanno trovato e arrestato. Non ha opposto resistenza. È stato portato alla casa circondariale di Pavia.