Sannazzaro, un altro incendio alla raffineria: il boato e torna la paura

Due scoppi in due mesi. Protestano i comitati, interviene l’Arpa

Il principio di incendio a Sannazzaro (La Presse)

Il principio di incendio a Sannazzaro (La Presse)

Sannazzaro De' Burgondi (Pavia), 6 febbraio 2017 - Allarme per un altro incendio nella raffineria di Sannazzaro. Il secondo rogo in poco più di due mesi, anche se in questo caso le conseguenze sono state più contenute rispetto al recente precedente, non può che far crescere la preoccupazione. Rinnovando anche le proteste contro il progetto della discarica di cemento-amianto nel confinante comune di Ferrera Erbognone. Ancora molto fresco è infatti il ricordo del più esteso incendio avvenuto lo scorso 1 dicembre, sul quale sta ancora indagando anche la Procura, che aveva coinvolto l’impianto Est e preoccupato soprattutto per l’alta colonna di fumo nero. Ieri mattina, poco dopo le 8.30, quello che l’Eni definisce «un principio di incendio», si è sviluppato nella cosiddetta Isola 7, «nell’impianto di desolforizzazione del gasolio, immediatamente estinto dal pronto intervento del sistema di sicurezza Eni all’interno della raffineria».

Nessuno è rimasto ferito e non è scattato l’allarme esterno, anche se l’amministrazione comunale di Sannazzaro alle 9.05 aveva già riunito l’Unità di crisi, allertando Protezione civile e Arpa. E con aggiornamenti sul sito internet e sulla pagina Facebook il Comune ha tenuto informati i cittadini, fino al ‘cessato allarme’ con revoca dello ‘stato di attenzione’ nel pomeriggio. «Abbiamo subito allertato gli ispettori dell’Arpa - spiega il sindaco di Sannazzaro, Roberto Zucca - che sono arrivati sul posto per svolgere controlli. Proprio giovedì terremo un Consiglio comunale aperto riguardo al precedente incendio».

Si quel che è accaduto invece ieri mattina, il sindaco conferma che «il rogo è stato presto contenuto», aggiungendo però che «chiederemo un incontro con i vertici della raffineria per chiarire l’accaduto». Sul fronte dei rilievi per il timore di conseguenze ambientali, Arpa ha informato che «il Gruppo specialistico contaminazione atmosferica di Arpa ha installato, d’intesa con il sindaco, un nuovo campionatore ad alto volume a Galliavola, che si trova a Ovest dell’impianto, lungo la direzione del vento prevalente, in aggiunta a quelli già presenti a Dorno e Pieve Albignola».

Ieri le condizioni meteo, con pioggia e foschia, hanno contribuito a limitare la dispersione del fumo, contrariamente a quanto era invece accaduto nel precedente incendio. Ma gli ambientalisti dell’associazione Oltreunpo’ sono tornati all’attacco: «Chiediamo a tutte le autorità di predisporre le opportune verifiche; e a Regione Lombardia di cancellare una volta per tutte lo spettro della discarica di amianto (localizzazione pericolosa e smaltimento rischioso), ulteriore inquietudine che pesa sui residenti della zona».