Incidenti, uno su 4 muore in bici: Monza non è una città per ciclisti

Due ruote: le strade brianzole terze in Lombardia per pericolosità

Monza, l'incidente costato la vita a Matteo Trenti

Monza, l'incidente costato la vita a Matteo Trenti

Monza, 19 maggio 2015 - La Brianza non è un territorio buono per i ciclisti, né Monza è una città sicura per chi si muove pedalando.

Le strade brianzole sono, rispetto alle 12 province della Lombardia, le terze più pericolose per chi le affronta in sella a una bicicletta, tanto che il 15,3% degli incidenti stradali che si verificano sul territorio coinvolgono un ciclista nonostante nei principali spostamenti quotidiani per lavoro o studio la bici sia il mezzo usato solo nel 4,7% dei casi.

E tra coloro che annualmente finiscono all’ospedale dopo un incidente stradale il 10,5% è un ciclista e tra coloro che dalla strada non tornano più a casa l’11,3% sono morti travolti sulla propria bici.

E Monza è peggio del resto della Brianza, perché nell’elenco di chi muore sulle strade urbane uno su quattro è un ciclista (il 24% dei morti incidenti) nonostante il numero di ciclisti coinvolti in incidenti (15,7%) e feriti (11,7%) sia in linea con le percentuali provinciali.

È stato diffuso ieri dalla Regione Lombardia lo studio effettuato dal Centro monitoraggio regionale sull’incidentalità di ciclisti e pedoni, i cui risultati sono stati pubblicati in occasione della settimana mondiale della sicurezza stradale delle Nazioni Unite.

Nel 2013 su 11.450 incidenti avvenuti in Brianza che hanno causato 95 vittime e 15.070 feriti in totale, 1.760 coinvolgevano una bici, sono morti 10 ciclisti e 1.717 sono rimasti feriti.

E sono pericoli che aumentano se si va in giro in bicicletta a Monza dove, ancora dopo decenni, le piste ciclabili non superano i 30 chilometri di estensione su un totale di oltre 260 chilometri di rete stradale urbana, e di cui solo i 15 chilometri che costeggiano il canale Villoresi sono davvero in continuità, mentre la restante metà di piste ciclabili monzesi è composta da tratti brevi e spezzoni che riportano sempre il ciclista sulla carreggiata percorsa da auto, bus e camion.