Dal razzismo alla Nazionale: 'Oki', il nigeriano d’Italia

Monza, vestirà l’azzurro: "Il basket mi ha aiutato"

David Albright Okeke

David Albright Okeke

Monza, 22 ottobre 2017 - Le sue origini nigeriane gliele hanno spesso rinfacciate ma «sono riuscito a combattere il razzismo con l’aiuto del gruppo, degli amici, dei compagni di squadra. Sono problemi quotidiani che con l’integrazione e il rispetto delle regole si possono risolvere». David Albright Okeke è un ragazzone di 2 metri (e 2 centimetri che per andare a canestro non guastano mai) nato a Monza 19 anni fa da genitori nigeriani. Il 15 settembre dell’anno scorso, al compimento del diciottesimo anno ha ottenuto la cittadinanza italiana. Lui, la sua favola la sta vivendo: «Mi sento e sono italiano, ma non dimentico le mie origini nigeriane. In ogni caso deve essere data anche ai figli degli stranieri nati in Italia la possibilità di partire alla pari: poter fare sport, avere gli stessi diritti e la cittadinanza», racconta l’ala della Auxilium Fiat Torino di serie A a una manciata di giorni dalla chiamata in Nazionale per le qualificazioni ai Mondiali del 2019.

«La convocazione è stata un sogno», aggiunge il cestista, fresco argento mondiale con l’Under 19 azzurra. “Oki”, come lo chiamano affettuosamente i senatori dello spogliatoio, ha vissuto sulla sua pelle «l’importanza dello sport in generale e della pallacanestro. Ho avuto la possibilità di fare tante amicizie, di imparare le regole e il rispetto verso il prossimo. Poter giocare anche per il mio Paese è motivo di grande gioia e orgoglio». Okeke vorrebbe che le stesse opportunità le avessero tutti i ragazzi come lui. Non basta lo “ius soli sportivo” che permette ai minori che risiedono regolarmente sul territorio «almeno dal compimento del decimo anno di età» l’iscrizione alle federazioni ma non la possibilità di essere inseriti nelle selezioni nazionali. E nemmeno una norma ad hoc. Come è successo ai 40 ragazzini della Tam Tam Basket di Castel Volturno. Tutti tra i 13 e i 15 anni, figli di immigrati, nati in Italia ma senza cittadinanza, che fino a una settimana fa non avevano potuto iscriversi al campionato della Federazione italiana pallacanestro. Ci ha pensato il Governo inserendo nella legge di Bilancio la norma “salva Tam Tam Basket”: sarà permesso il tesseramento annuale anche a giovani stranieri non in regola con i permessi di soggiorno, a condizione che abbiano seguito le lezioni a scuola per almeno 4 mesi.