Quella casa era di Cosa Nostra? No, da adesso si chiama Casanostra

L’edificio ospiterà persone disabili e iniziative di inclusione sociale

L'inaugurazione a Giussano (Brianza)

L'inaugurazione a Giussano (Brianza)

Giussano (Monza e Brianza), 19 giugno 2017 - «Mi ha fatto molto piacere che questo progetto unisca le forze di tante realtà oneste per diventare un unico noi. Perché non può essere mai opera di navigatori solitari, anche io ci sto». È stato don Luigi Ciotti a proporsi come parte del progetto giussanese di “Casanostra”, la palazzina confiscata alla mafia e che è stata inaurata nel fine settimana. Il piccolo condominio di tre piani era un bene di Cosa Nostra, e da poche ore è diventato “Casanostra”. È il destino dell’immobile di via Milano 17 a Giussano, prima nella disponibilità della criminalità organizzata, poi confiscato. E ora restituito alla comunità cittadina affinché possa diventare sede di progetti sociali e di vita della comunità. Di più: luogo privilegiato per progetti di inclusione sociale a beneficio delle persone disabili. Una piccola pagina di storia locale quella che è stata scritta in questi giorni a Giussano, con l’inaugurazione della nuova sede.

Il tutto grazie all’Amministrazione comunale, ma anche all’associazione “Il Mosaico” e alla cooperativa sociale “Solaris” di Triuggio, che da ormai 12 anni collaborano attivamente in città. A tagliare il nastro tricolore, il sindaco di Giussano, Matteo Riva, la Giunta e molti rappresentanti dalla politica locale con don Ciotti e i ragazzi del “Mosaico”. Il progetto legato a “Casanostra” nasce con l’intenzione di creare uno spazio per i progetti di vita di persone con disabilità, rivolto ai singoli e alle famiglie di cui fanno parte o della rete familiare che li sostiene e se ne prende cura. Uno spazio di aggregazione per coltivare esperienze di condivisione e inclusione, una casa per la cultura, per promuovere i diritti di cittadinanza e le proposte di gioco e tempo libero.

Il ricco programma organizzato per l’inaugurazione e stato spalmato su tre giorni. Ad aprire la cerimonia di inaugurazione un corteo si che si è snodato dal municipio fino all’immobile destinato a nuova vita. Poi l’inaugurazione con la presenza di don Luigi Ciotti, presidente dell’associazione “Libera”. Una presenza, quella del sacerdote, che non si è limitata al taglio del nastro ma anche a un incontro che si è tenuto in serata nella sala “Don Caccia” dell’oratorio di via D’Azeglio, dove per oltre tre ore ha dialogato con i tanti giussanesi e brianzoli che non sono voluti mancare.

Le iniziative per “Casanostra” sono continuate in il fine settimana e ieri mattina è stato possibile visitare l’immobile per conoscere il progetto sociale. Durante le visite guidate sono stati organizzati diversi momenti con contributi artistici, performance e dibattiti. A chiudere la manifestazione ieri mattina l’appuntamento era alla Rotonda Mosaico, nei pressi dell’area mercato in via D’Azelio a Giussano , con “Teniamoci per mano”.