Al Carroponte musica "carina" con Dente

Concerto inaugurale al festival di Sesto San Giovanni

Giuseppe Peveri in arte Dente

Giuseppe Peveri in arte Dente

Milano, 8 giugno 2017 - Se pure nel mondo della musica ci sono i “belli” e i “brutti”, mutuando una celebre battuta scritta da Paolo Sorrentino per “Youth” si potrebbe dire che Dente appartiene di diritto ad una terza categoria. Quella dei “carini”. D’altronde uno che ha la sua pagina web all’indirizzo www.amodente.com, non potrebbe trovarsi altrove. E stasera il “carino” inaugura la stagione del Carroponte, dando il la ad un ricco cartellone di appuntamenti che annovera pure Musica Nuda, Tonino Carotone, Francesco Gabbani, Ani Di Franco, Niccolò Fabi, Paolo Benvegnù, Ermal Meta, Kenny Wayne Shepherd, Billy Bragg, Megadeth, Interpol, Baustelle e tanti altri ancora. Preceduto sul palco dal set di Ottavia Brown, Giuseppe Peveri, alias Dente, al Carroponte non sarà solo, ma si troverà ad incrociare le sue canzoni malate di minimalismo con i Plastic Made Sofa, la band bergamasca che l’accompagna dall’autunno scorso, e ad amici come Coez e Guido Catalano oltre a qualche altro non ancora annunciato.

“Sarà una specie di best of con i pezzi più famosi del mio repertorio” anticipa. “Ho pensato ad un concerto più energico di certi del passato, anche grazie all’attitudine della band che mi accompagna. Nel 2016, per festeggiare il decennale del mio primo disco, ero tornato ad esibirmi completamente da solo; esperienza che s’è rivelata particolarmente stimolante sia per la strumentazione usata che per il tentativo di dare una nuova veste a canzoni che non facevo da parecchio tempo”. Preceduto dal singolo “Curriculum”, il sesto album di Dente “Canzoni per metà” è uscito lo scorso autunno. Lo chansonnier di Fidenza, classe ’76, ha accompagnato l’evento con le riprese di tredici diversi video in dodici ore, da mezzogiorno a mezzanotte, con tour de force per le strade di Milano debitamente documentato sui social. “Il disco raccoglie canzoni un po’ anomale, apparentemente non sviluppate, come se fossero state lasciate a metà appunto, ma nella mia visione della musica questi non sono ovviamente pezzi incompiuti - assicura - Credo, infatti, che le canzoni sincere e ben fatte abbiano una loro dignità indipendentemente dal numero di strofe e ritornelli che contengono”. “I cantautori non vendono più - giura nel testo-bonsai di Canzoncina - Un ladrocinio. Una versione riveduta e corretta della Sad songs and waltzes di Willie Nelson. La facevo anni fa come introduzione a Scanto di sirene. L’ho ripescata dalla memoria e poi l’ho lasciata lì compresa la stessa ‘Scanto di sirene’ nella coda. Ad essere sinceri, non è vero che i cantautori non vendono più, anzi: da qualche tempo c’è una specie di rinascita. Però in generale non si vende più. Ed è questo il problema”.

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