Pisapia al seminario delle nuove schiavitù: "Milano non è il paradiso, ma ci sono stati cambiamenti"

Giuliano Pisapia, sindaco di Milano, è intervenuto in Vaticano al seminario delle nuove schiavitù

Giuliano Pisapia

Giuliano Pisapia

Milano, 21 luglio 2015 - Giuliano Pisapia, sindaco di Milano, è intervenuto in Vaticano al seminario delle nuove schiavitù. "Cerco di raccontare quello che stiamo facendo a Milano. E' sicuro, non abbiamo fatto la rivoluzione, non abbiamo sconfitto i nemici dell'uomo e del mondo, coloro che vogliono il male o vogliono il loro bene, mentre noi vogliamo il bene di tutti soprattutto guardando a quello degli altri. Non siamo diventati un paradiso terrestre, però dei cambiamenti ci sono stati".

«Nessun sindaco può abbandonare coloro che sono abbandonati», ha aggiunto. «Milano - ha affermato Pisapia - è una città che ha molto a cuore i diritti delle persone, indipendentemente dalla provenienza, dal colore della pelle, dal sesso e dall' orientamento sessuale. Milano è una città crocevia di popoli. E questo ci ha permesso di dare una grande risposta a un problema epocale: sono ormai 70mila i profughi in transito, la maggior parte dall'Eritrea e dalla Siria, uomini, donne, bambini, famiglie intere che nell'ultimo anno e pochi mesi sono sbarcati nella nostra stazione Centrale».

Costoro «sono arrivate nella nostra città, e a fronte di chi voleva che le abbandonassimo o le scacciassimo, abbiamo preso un impegno. Questo impegno è stata la capacità di mettere insieme il volontariato, la cittadinanza attiva con le istituzioni e a ognuna di queste persone abbiamo dato un tetto, un letto e ai bambini anche qualche pupazzo». Secondo Pisapia, che si è rivolto alla platea di sindaci e governatori di tutto il mondo, una delle cose «da dire ai nostri colleghi è: solo uniti possiamo superare questo momento. Nessuno deve sentirsi abbandonato, ma nessun sindaco può abbandonare coloro che sono abbandonati. E questo credo debba andare al di là del problema del consenso».

"Il tasso di urbanizzazione è sempre più elevato. Oggi nelle città vive il 50% della popolazione mondiale e nel 2050 questo dato salirà al 70%. E' quindi dalle città che deve partire un impegno forte e concreto che permetta di invertire la rotta sui due grandi problemi epocali che oggi siamo chiamati a governare prima che sia troppo tardi, prima di superare il punto di non ritorno. Sono convinto che laddove gli Stati non riescono a raggiungere risultati, le sinergie tra le città possono invece consentire di vincere le sfide del contrasto ai cambiamenti climatici e alle moderne schiavitù". "L'incontro di oggi ha rafforzato l'adesione dei sindaci di tutto il mondo all'Urban Food Policy Pact, il primo patto tra città in materia di politiche alimentari, per il diritto a una sana alimentazione e contro ogni spreco. Questo documento dopo la firma del 16 ottobre, sarà consegnato al segretario delle Nazioni Unite Ban Ki Moon, quando visiterà Expo, in occasione della Giornata Mondiale dell'Alimentazione. Questo è l'impegno concreto di Milano e insieme ai tanti sindaci, alle tante città, il nostro impegno sarà sempre più forte, perché se si è in tanti è possibile raggiungere ogni obiettivo".

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