Milano, 10 giugno 2015 - «È in gioco la vita di due persone che hanno famiglia - ha spiegato il difensore di Bonacci -, Alvaro e Bonacci non c'entrano con l'omicidio, non ci sono prove e le dichiarazioni di Mafodda sono smentite dai fatti». Assoluzione per Carmine Alvaro e Achene Bonacci, accusati del duplice omicidio avvenuto la sera del 10 settembre 2012 in via Muratori a Milano, in zona Porta Romana, quando vennero uccisi a colpi di pistola Massimiliano Spelta e la sua compagna dominicana Carolina Ortiz Payano, che aveva in braccio la figlia di due anni rimasta illesa. È la richiesta avanzata dai difensori dei due imputati, nel processo in Corte d'Assise a Milano che, terminati gli interventi, è stato rinviato al prossimo 3 luglio per la sentenza. Nella scorsa udienza il pm di Milano Elio Ramondini aveva chiesto l'ergastolo per entrambi. Alvaro è accusato di essere uno dei due esecutori materiali, mentre Bonacci avrebbe partecipato alla progettazione dell'agguato. Lo scorso 21 novembre l'altro esecutore materiale, Mario Mafodda, processato con rito abbreviato, era stato condannato al carcere a vita. Spelta e la compagna sarebbero stati uccisi a causa di un debito per una partita di cocaina contratto tra i killer e le due vittime, che si erano improvvisate corrieri della droga.
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