Via Padova, la rivolta "Giù le mani dalle oche del parco Trotter"

E' l’appello urlato ieri durante un presidio di protesta e rilanciato con una petizione che ha già conquistato oltre 400 firme di milanesi di Marianna Vazzana

Protesta contro la decisione di trasferire le oche del parco Trotter (Newpress)

Protesta contro la decisione di trasferire le oche del parco Trotter (Newpress)

Milano, 1 agosto 2014 - «Non sfrattate le oche del Parco Trotter», è l’appello urlato ieri durante un presidio di protesta e rilanciato con una petizione che ha già conquistato oltre 400 firme di milanesi. Tilde, l’oca-papà, la compagna Nives e i loro 5 figlioletti Teppa, Mindy, Speedy, Patata e Timidina dovranno lasciare la fattoria didattica situata all’interno del parco racchiuso tra le vie Padova e Giacosa, gestita dalle scuole della “Casa del Sole”, per essere trasferite presso la fattoria “Progetto Gaia” di Bregnano, in provincia di Como. Le volontarie che per anni hanno accudito gli animali – tra cui Marina Amadini, responsabile della colonia felina e candidata per l’Ambrogino d’Oro nel 2013 – sono sul piede di guerra: ieri, giorno previsto per il trasloco, si sono allineate davanti ai cancelli insieme ad altri sostenitori pronte a difendere i pennuti che vivono in un recinto provvisto di laghetto, vicino alle galline e a pochi passi dai conigli. Alla base della «scelta scellerata», come la definiscono le volontarie, c’è un cambiamento nella modalità di gestione della fattoria: «Nel riconfermare alla scuola la titolarità della fattoria – spiega il dirigente scolastico Mario Uboldi in una nota – il Comune ha accolto le richieste più volte presentate per ricercare una soluzione condivisa di gestione dello spazio» e il 7 luglio è iniziata una collaborazione con la Cooperativa Tempo per l’infanzia.  Previsto lo sviluppo di una «progettualità integrata tra scuola, Comune, cooperativa sociale e Sead (Servizio educativo adolescenti in difficoltà, ndr) che individuerà, da settembre, le linee guida per il futuro dello spazio fattoria». Ma «al momento è essenziale procedere allo spostamento di alcuni volatili», cioè l’intera famiglia di oche. Un colpo per chi da anni se ne prende cura. «Le 7 oche devono rimanere – sostiene Simona Rovigo – questo è il loro ambiente, soffrirebbero. Stiamo parlando di esseri viventi, non di cose». Marina continua: «Anche i bambini e le altre persone del quartiere si sono affezionati alle bestiole. E qualunque nuovo animale sarà un costo, quindi non ha senso dire che il problema è di tipo economico». «Questa è una fattoria didattica, non dev’essere statica ma in movimento. Arriveranno altri animali, ci saranno possibilità in più», risponde Franco Beccari, dell’Associazione Amici del Parco Trotter.

«Non solo: le oche staranno in un luogo idoneo, una fattoria biologica e biodinamica. E la scuola potrà attuare pienamente i suoi progetti didattici», dice Luca Nicola, vicepresidente del Consiglio d’Istituto. Sarà, ma nessuno spiega chiaramente perché le oche siano un intralcio ai piani futuri. Tanto che anche Valerio Pocar, garante del Comune per la tutela degli animali, non valuta positivamente la scelta del trasloco: «Mi pare sia stato sottovalutato l’aspetto psicologico delle oche. I rapporti con le volontarie e col territorio vengono ora interrotti senza una ragione che mi sembri plausibile».

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