Dopo Christo anche le modelle sfileranno sulle acque: il sogno dello stilista Pignatelli

Sono state un milione e 200mila le persone che hanno calcato la passerella dell'artista bulgaro sul Sebino. Cosa resterà? Anche il mondo della moda ha preso appunti

Carlo Pignatelli

Carlo Pignatelli

Milano, 6 luglio 2016 - Già le vede le sue modelle sfilare sulle acque. Carlo Pignatelli, stilista, sarto e maestro di moda, di passerelle se ne intende. E quando ha visto The Floating Piers ha messo subito alla prova i suoi pensieri. "L'opera mi ha appassionato, ha scatenato la fantasia e idee interessanti anche per il mio lavoro", confessa. 

Pignatelli, 1 milione e 200mila visitatori hanno "sfilato" sulle acque del Sebino. Cosa ne pensa? "L'idea di Christo è fantastica, rivoluzionaria. E mi ha ricordato alcuni esperimenti del passato. Una ventina di anni fa ero in Puglia in vacanza in un resort di Ostuni. C'era una piscina e per la notte di Ferragosto avevo deciso di organizzare una sfilata, sulle acque. Chiesi a un service che, non so come, riuscì a farmi contento. Beh, si parlava di 15 metri e non di 4,5 chilometri, ma quando ho sentito della passerella sull'Iseo mi è venuto alla mente questo bel ricordo. L'opera è bellissima e ha attirato turisti sul lago d'Iseo. Il ritorno di immagine c'è stato, ma non solo quello".

Promossa la location? "Assolutamente sì. Io conosco il lago, l'ho girato in lungo e in largo, merita. Avrei prolungato di più i tempi per permettere a più gente di andarci e magari l'avrei sfruttata anche come passerella per una sfilata di moda".

Si sarebbe prestata? "Assolutamente sì, mi piace sia sul fronte artistico che tecnico. Apre le porte al futuro anche per chi è del mio mestiere: pensate che effetto vedere una nuova collezione di costumi ma anche di abiti da sposa, perché no, sfilare sulle acque. Certo, servirebbero le luci giuste".

Un commento sulla scelta del colore? "Il cangiante è di moda. Adesso si sta riscoprendo, io l'ho sempre utilizzato nelle mie collezioni, ho esplorato tessuti lucidi e cangianti e adesso ho preso un'altra direzione perché  mi piace sperimentare sempre. Però penso che la scelta di Christo sia azzeccata. Ho apprezzato anche il colore acceso in contrasto con i toni del lago". 

C'è chi si è vestito di tutto punto per andarci, con abiti "della festa", ma soprattutto con scarpe "da urlo": altro che tacchi vietati. Lei che calzature avrebbe consigliato? "Via le scarpe, sfilata a piedi nudi. Io vivo la vita a piedi nudi, dove posso. Mi piace sentire l'energia della terra e, in questo caso, del lago". 

Cosa resterà dopo Christo? "Sicuramente questa domanda va rivolta a chi si occupa di politiche territoriali e io non amo e non seguo la politica, però presumo che quest'opera abbia puntato i riflettori sul lago di Iseo, poco conosciuto turisticamente nonostante meriti. Ci sono zone bellissime e ha tutte le carte in regola perché sia sviluppato del buon turismo.  Quest'opera lascerà il segno anche nel mondo della moda, sicuramente qualcuno rispolvererà presto l'idea".

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