Expo, massima flessibilità e zero scioperi. Così si lavora per i Paesi ospiti

Siglato l’accordo per regolare i contratti nei padiglioni stranieri di Luca Zorloni

Expo 2015

Expo 2015

Milano, 26 luglio 2014 - Nessun limite sulla quantità di contratti a tempo determinato che si possono stipulare per il personale di gestione dei padiglioni. Apprendistato breve per favorire l’occupazione giovanile. Una disciplina prestabilita per orari di lavoro, riposi, ferie e permessi. Infine, un armistizio sulle agitazioni sindacali: niente ricorsi al giudice né agitazioni «salvo i casi in cui siano in campo valori democratici e di dignità dei lavoratori». È costruita su questi quattro pilastri l’architettura dei due accordi sindacali firmati ieri a Milano dalla società Expo spa e dalle sigle sindacali del Milanese, destinati ai Paesi stranieri che parteciperanno all’evento e che potranno applicarli nei rapporti di lavoro con aziende e personale italiani.  Il primo protocollo riguarda i contratti legati alla costruzione dei padiglioni (in questo caso, potrà essere proposto alle società appaltatrici), il secondo interessa quelli per la gestione della presenza nei sei mesi dell’evento. Obiettivo del tandem Expo-sindacati, far sì che gli oltre 140 Paesi aderenti, potendo contare su un regolamento univoco, decidano di assumere persone in Italia.

Secondo una stima della società che organizza l’evento, il sito dell’Esposizione universale del 2015 darà lavoro a «15-16mila persone», come ha riferito il commissario unico, Giuseppe Sala: «Quattromila sul cantiere per l’allestimento, mille come dipendenti diretti di Expo, ottomila tra pulizie, vigilanza e manutenzione e circa tremila chiamati dai Paesi per la gestione dell’evento». «Sono i Paesi stessi che ci hanno chiesto una regolamentazione», ha detto Sala, alla presentazione con il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. Ed ecco come Expo e sindacati hanno risposto.Innanzitutto, l’osservatorio partecipanti sarà l’organo preposto alla conciliazione delle controversie tra datore di lavoro e dipendente e dovrà trovare soluzioni in tempi brevi. Da qui l’impegno delle parti sindacali a non intentare cause né a proclamare scioperi, salvo gravi violazioni. 

In secondo luogo, sono state allargate le maglie della flessibilità. Per lo staff dei padiglioni, l’accordo deroga ai limiti sul tetto massimo di contratti a tempo determinato o in somministrazione. Per la costruzione, invece, la stipula «potrà avvenire secondo limiti quantitativi specifici» e un 10% delle assunzioni sarà riservato a persone in mobilità, cassintegrate o licenziate. L’accordo sulla gestione, ispirato al contratto del terziario e del commercio, prevede figure specifiche per i giovani inquadrati come apprendisti e un’indennità di reperibilità di 90 euro lordi al mese. È previsto che il riposo fra un turno e l’altro possa essere ridotto a 9 ore in particolari circostanze; le ferie dovranno essere godute fuori dal periodo dell’Expo e l’orario di lavoro, straordinari compresi, potrà essere elevato a 48 ore settimanali. Questo tipo di contratti potrà essere utilizzato fino al 31 maggio 2016. Chi lavorerà per un periodo pari a quattro mesi, a Expo finito potrà avvalersi di percorsi di tutoraggio o di ricollocazione. La gestione è in mano a Manpower, l’agenzia interinale vincitrice del bando indetto da Expo e che assumerà gran parte del personale. Le offerte di lavoro saranno pubblicate dalla prossima settimana.

luca.zorloni@ilgiorno.net