Cibo gratis dalla Svizzera. Rallenta l’assalto dei turisti: le torri ora vuote a metà

Passa il messaggio della condivisione sostenibile di Luca Zorloni

Svizzera a Expo

Svizzera a Expo

Milano, 2 luglio 2015 - «Ce n'è per tutti?», si domanda la Svizzera all’Expo, offrendo nel suo padiglione acqua, mele, caffè e sale gratis fino ad esaurimento scorte. A maggio pareva di no: al 20 del mese i turisti, ammaliati dai gadget, avevano già svuotato il primo dei quattro piani delle torri di mele e acqua. Il rischio, insomma, era di terminare il cibo in regalo prima del 31 ottobre. Settimana dopo settimana però il messaggio di Berna a consumare con oculatezza ha fatto breccia. E il ritmo con cui i visitatori si riempiono le tasche è rallentato, tanto che al giro di boa dell’Expo il padiglione della Svizzera arriva con le torri di acqua e mele svuotate a metà e quelle di sale e caffè al 75%. Gli organizzatori hanno fatto un calcolo: se ogni visitatore afferrasse uno dei 420mila sacchetti di mele essiccate, un piano si svuoterebbe in 24 giorni. Con due sacchetti a testa basterebbero 12 giorni, mentre se due turisti dividessero una bustina, ne servirebbero 52. E proprio invitando alla condivisione, i gestori hanno ottenuto il risultato di stemperare l’assalto: nella notte del 30 luglio si sono abbassati di un altro piano, dal terzo al secondo, con una media di sei settimane circa.

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A Expo Berna ha simulato, in piccolo, l’esaurimento delle risorse mondiali. Ha riempito quattro torri con altrettanti prodotti simbolo della propria cultura alimentare: l’acqua di montagna (in verità prelevata dalla rete idrica di Milano), sale del massiccio del Giura, mele essiccate e caffè, di cui il Paese è uno dei principali esportatori mondiali per via della presenza della Nestlé (che come sponsor ha staccato un assegno da tre milioni di franchi sugli oltre 23 milioni investiti per il padiglione). Ogni visitatore può portare via quanto cibo preferisce, gratuitamente, ma con l’avvertenza che i silos non saranno più riforniti e, di conseguenza, quando i prodotti saranno finiti, gli altri resteranno senza. E così è successo poche settimane dopo l’apertura del padiglione, quando i turisti si sono trovati di fronte gli scaffali vuoti di mele e acqua.

Nei primi tre mesi nel palazzo della Svizzera (dove ieri si è celebrata sul sito la festa nazionale) sono entrate 760mila persone (gli ingressi alle torri sono scaglionati) con una media di 8.400 visite al giorno. Il 65% di questi sono italiani. Gli svizzeri sono il 15%, con una presenza più numerosa rispetto al 10% stimato dagli organizzatori prima dell’inizio. Da maggio le Ferrovie svizzere, rivenditori ufficiali di Expo, hanno piazzato nei Cantoni 70mila biglietti. Dopo il 31 ottobre le torri silos saranno riciclati come serre urbane ed è in corso una consultazione tra le città elvetiche per aggiudicarsele. Gli arredi, invece, saranno venduti e i bagni di Bellinzona si sono già fatti avanti.

luca.zorloni@ilgiorno.net

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