La passione per il calcio e l'amato quartiere: ecco 'Striker', il disco di Amill Leonardo

Il rapper si racconta: "Se non fosse per le mie origini e la vita nel quartiere non avrei nulla da dire nelle mie canzoni"

Il rapper Amill Leonardo

Il rapper Amill Leonardo

Milano, 9 ottobre 2017 - Realtà e immaginazione si fondono. Leggerezza e consapevolezza convivono su di un tappeto sonoro del tutto inedito. È l’essenza genuina della musica di Amill Leonardo, il rapper classe 1993 di origini marocchine, nato e cresciuto alle porte di Milano, a Cinisello Balsamo. Dopo i mixtape “Push Her”, “N9”, e vari singoli che lo hanno fanno notare dal pubblico e apprezzare dagli addetti ai lavori (come “Lewandowski” e “Ragazzi del Houma”), il 29 settembre è uscito “Striker”, il disco che ha segnato il suo esordio artistico ufficiale. Sette tracce (prodotte per Flus Music, con distribuzione Sony Music) plasmate nel solco di una trap music fra le più credibili del momento, anche grazie alle produzioni firmate da Lekter, 2nd Roof e Matt Beatz. Tra gli ospiti anche Maruego – con cui Amill condivide le origini marocchine -, Aziz Noir, Mboss, Vacca e Ghile. L’album è un mosaico di storie nate fra le periferie milanesi in cui il giovane artista non manca mai di rivendicare le proprie origini, con la dignità di chi crede nel rap come mezzo di rivalsa sociale, senza per questo perdere il suo contatto più autentico con la realtà.

Partiamo dal titolo. Come mai "Striker"?

“Volevo portare avanti il percorso avviato con alcune delle mie tracce precedenti che spesso si collegano al mondo del calcio: uno sport che per me è una grande passione”.

E com’è nata questa passione?

“Fin da piccolo, nel quartiere in cui sono cresciuto, mi è sempre piaciuto giocare a pallone. Con il tempo ho militato in diverse squadre amatoriali, mentre oggi sono felice di far parte della Nazionale Italiana Hip Hop di calcio. La trovo una cosa molto divertente, ed è ancora più bello sapere di giocare per una buona causa”.

“Striker” è intriso di una trap particolarmente musicale e genuina. Qual è il suo segreto?

“Sono convinto che per ottenere buoni risultati, come nel calcio o in ogni altra cosa, occorra sempre battere chiodo e perseverare in ciò che si fa. Per far musica, fin dall’inizio, mi sono messo a studiare sodo. Tre anni fa, per esempio, sono stato a Porto Rico, dove ho avuto l’occasione di imparare tanto, soprattutto ho appreso come usare al meglio la mia voce”.

Ogni traccia sembra raccontare una parte di lei. Soprattutto è sottesa da un forte senso di rivalsa… È stata dura arrivare fino a qui?

“Più che altro sento di aver fatto tutto da solo; di essere riuscito a farcela con le mie forze senza l’aiuto di nessuno, a parte Vacca che è stato il primo a credere tanto in me. Io e lui ci siamo incontrati in studio per caso poi il nostro è diventato un rapporto di amicizia. Ma come lui devo ringraziare anche il mio manager con cui ho intrapreso un bel precorso e a cui devo gran parte del mio successo”.

Il disco, distribuito da Sony Music, segna anche il suo ingresso in una “major”. Cos’è cambiato rispetto a prima?

“In realtà è cambiato il modo in cui ti guardano le altre persone anche se, a dire il vero, abbiamo scelto di produrre il progetto con la nostra etichetta per conservare maggiore autonomia. Per il resto sono sempre io con il mio obiettivo di fare musica nella vita. E di farla sempre al meglio”.

Il suo legame alle origini e al quartiere sembra essere ancora un elemento imprescindibile per la sua musica. È così?

“Assolutamente sì. Se non fosse per questo non avrei nulla da raccontare nelle mie canzoni. Il quartiere e la gente con cui sono cresciuto rappresentano tutto per me”.

Essere nato e cresciuto in periferia avrà qualche difetto…

“Io ne vedo solo i pregi. Qui le persone mi aiutano a stare con i piedi per terra, posso esprimermi liberamente, e sento di essere pienamente me stesso”.

Ci sono già in programma delle date?

“Per ora abbiamo in programma la data del 14 ottobre a Vicenza e l’appuntamento del 9 novembre al Sio Cafè di Milano dove con me ci sarà anche Maruego. Ma presto ci saranno altre date che siamo chiudendo proprio in queste settimane”.

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