Violenza sessuale choc: abusi su donna down, 50enne arrestato a Milano

La violenza sessuale avvenuta in Spagna, nell'istituto per disabili dove l'uomo lavorava. E' stato catturato su mandato di arresto europeo

Violenza contro le donne (foto d'archivio)

Violenza contro le donne (foto d'archivio)

Milano, 22 settembre 2017 - E' stato arrestato a Milano un uomo accusato di aver violentato una donna down in Spagna. L'arresto è stato eseguito dalla divisione anticrimine della Questura meneghina sulla base di un mandato di arresto europeo emesso dall'autorità giudiziaria spagnola. L'uomo, 50 anni, di nazionalità argentina ma nato in Perù, era ricercato dalle  autorità spagnole fin dal 2012, dopo che era stata accertata la grave violenza sessuale che aveva commesso a Barcellona. In un istituto per disabili dove lavorava, tra il 2011 e il 2012, il 50enne aveva violentato più volte una donna down con una disabilità mentale dell'85%. Contro di lui la prova principe, quella del dna: la donna infatti era rimasta incinta, ma la gravidanza non era andata buon fine; dall'analisi del feto si è quindi risaliti in modo inequivocabile al fatto che il padre, e quindi l'autore della violenza, fosse proprio lui.

Dieci anni la condanna prevista in Spagna per il reato, ma fin da subito l'uomo ha fatto perdere le sue tracce. L'uomo ricompare nel 2016 in Italia: in un controllo della polizia stradale nei pressi di Milano fornisce un indirizzo fittizio, dicendo di abitare tra viale Monza e viale Padova, zona ad alta densità di sudamericani. Risale invece al 2017 l'emissione del mandato di arresto europeo da parte delle autorità spagnole: l'avviso di cattura viene inserito nell'area Schengen il 13 settembre di quest'anno. Cominciano così le ricerche a Milano, soprattutto in quella zona: dapprima gli agenti raccolgono informazioni tramite conoscenti; quindi arrivano ad una donna che è legata sentimentalmente a lui, infine gli agenti raccolgono gli indirizzi di alcune persone che lo avevano ospitato.

L'escamotage usato dai poliziotti dell'ufficio arrestati e catturandi della questura di Milano è stato quello di spargere nella comunità sudamericana una voce: l'uomo avrebbe dovuto risolvere alcuni problemi relativi a dei controlli che erano stati fatti a suo carico e a cui mancavano delle generalità. Rintracciando quindi delle utenze telefoniche a lui in uso ma non intestate, sono riusciti a contattarlo con la motivazione di concludere questi atti. Una volta fissato un appuntamento lo hanno arrestato ad appena una settimana dall'inizio delle ricerche. L'indagine è stata complicata dal fatto che la polizia italiana non aveva di lui né foto, né impronte digitali. L'uomo è stato portato a San Vittore in attesa di estradizione.

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