L'ortopedico arrestato: "Trattato come un mostro, mi avete distrutto"

Interrogatorio di garanzia per Norberto Confalonieri, il medico del Gaetano Pini ai domiciliari per corruzione e turbativa d’asta ma anche indagato per lesioni sui pazienti. Lui si difende: "Allenarmi è espressione goliardica"

Il primario Norberto Confalonieri, 64 anni (Newpress)

Il primario Norberto Confalonieri, 64 anni (Newpress)

Milano, 27 marzo 2017 - "Mi avete distrutto". Così Norberto Confalonieri, il primario di Ortopedia dell'ospedale Gaetano Pini-Cto ai domiciliari per corruzione e turbativa d’asta ma anche indagato per lesioni sui pazienti, al termine dell''interrogatorio di garanzia davanti al gip di Milano Teresa De Pascale. "Non sono un mostro, un money maker, come sono stato descritto" ha spiegato il primario nella memoria depositata oggi al gip di Milano durante il suo interrogatorio. Nel documento l'ortopedico ha sintetizzato di avere "aperto un ambulatorio al CTO con il servizio sanitario nazionale per i pazienti meno abbienti in cui visito circa 30 persone alla settimana, cosa rara per un primario" e di "organizzare manifestazioni di beneficenza ogni anno".

Il suo avvocato, Ivana Anomali, ha aggiunto che il chirurgo "è affranto per essere finito in prima pagina, dipinto come un mostro che spaccava i femori". Anomali ha tuttavia detto anche che il suo assistito è "sereno, tranquillo e contesta tutti gli addebiti". Confalonieri "ha risposto alle domande, ha depositato una memoria e ha spiegato le intercettazioni e i reati contestati". Proprio sulle intercettazioni choc, l'avvocato ha detto che "non bisogna soffermarsi su alcune righe ma bisognerebbe leggere tutta la conversazione. Il legale ha quindi ricordato che "il professor Confalonieri è tra i cento migliori chirurghi ortopedici del mondo".

"Allenarmi - ha precisato Confalonieri nella memoria depositata questa mattina al gip, durante l'interrogatorio di garanzia - è un vocabolo goliardico, non professionale, da intercettazione, in realtà stavo perfezionando la tecnica operatoria sulla via d'accesso, per poter operare al meglio le pazienti, previa valutazione sulle indicazioni corrette".  La frase fa riferimento a una intercettazione, contenuta nell'ordinanza di custodia cautelare, in cui si parla della rottura di un femore a una paziente "per 'allenarsi' (...) in vista di un intervento privato". Sull'accusa di avere consigliato ad altri medici "di aumentare la lista d'attesa - continua la memoria - sono di nuovo chiacchiere da bar, goliardiche e mi scuso. Consigli senza costrutto alcuno". E ancora: "non sono interventista, al contrario, ho pazienti basiti perché non li ho voluti operare, nonostante il parere di qualche mio collega".  

Anche Luigi Ortaglio, il responsabile del provveditorato dell'Ospedale di Sesto San Giovanni accusato di turbativa d'asta, nell'ambito dell'inchiesta sulle forniture di protesi che ha portato all'arresto di Confalonieri, si è difeso in sede di interrogatorio di garanzia. "Il mio assistito - ha detto il suo legale, Marco Leanza - ha sempre evidenziato ai vertici della direzione sanitaria la situazione di acquisto tramite affidamento diretto da parte dei chirurghi, i quali, nonostante l'entrata in vigore dell'accordo quadro, avevano continuato a comportarsi come prima. Secondo Leanza, Ortaglio avrebbe "evidenziato la situazione agli uffici competenti in maniera reiterata, con una serie di comunicazioni nelle quali si richiedevano anche delle riunioni. Non vedo che cosa possa essere contestato al mio assistito". 

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