Scarcerato Matteo Boe, rapì e tagliò l'orecchio al piccolo Farouk

Il bandito sardo è uscito stamattina dal carcere di Opera dove era detenuto anche per i rapimenti della studentessa Sara Niccoli e dell'imprenditore Giulio De Angelis

Matteo Boe all'uscita del carcere di Opera

Matteo Boe all'uscita del carcere di Opera

MIilano, 25 giugno - È uscito questa mattina alle 10.40 dal carcere di Opera dove era detenuto, Matteo Boe, il bandito sardo responsabile, tra l'altro, del rapimento il 15 gennaio del 1992 a Porto Cervo del piccolo Farouk Kassam, che all'epoca aveva sette anni e al quale lo stesso Boe tagliò il lobo dell'orecchio che fu poi recapitato al padre del bambino all'interno di una busta. Farouk fu poi liberato dopo 177 giorni di prigionia in seguito al pagamento di un riscatto. Matteo Boe, 59 anni, ha terminato di scontare 25 anni di carcere.

Boe, 59 anni originario del Nuorese, ha finito di scontare 25 anni di carcere. Per il sequestro di Farouk, ma anche per quelli della studentessa Sara Niccoli e dell'imprenditore romano Giulio De Angelis, rapiti nel 1983 e nel 1988, Boe era stato condannato a 30 anni che grazie a una riduzione della pena per buona condotta, si sono ridotti di cinque anni. Negli ultimi anni di detenzione si era dedicato all'are e un suo disegno, raffigurante un uccellino su un muretto, è anche diventato un francobollo di Poste Italiane.

Ad attendere Boe una Fiat 500 L grigio scuro, alla cui guida c'era una donna. All'auto è stato consentito di accedere al parcheggio riservato antistante il carcere e l'ormai ex detenuto non si è fermato a parlare con i giornalisti che attendevano all'esterno della struttura. Boe, che mostrava una lunga barba grigia, indossava un basco scuro e una maglietta bianca.

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