"Polizia aiuto, mio marito sfonda la porta". E scatta l'aggressione

Un egiziano di 34 anni è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia. La moglie è finita all'ospedale per contusioni al capo, al polso e alla spalla

L'uomo aggrediva la moglie

L'uomo aggrediva la moglie

Milano, 17 novembre 2016 - "E' lui, sta sfondando la porta. Aiutatemi". L'appello disperato è stato lanciato alla polizia mercoledì alle 13 da una donna marocchina di 38 anni, terrorizzata perché suo marito, un egiziano di 34 anni con precedenti per maltrattamenti in famiglia col quale non convive più da 15 giorni, stava cercando di entrare in casa, in via Gianicolo (zona San Siro). Sentendo le urla accompagnate da calci e i pugni contro la porta, la signora ha telefonato al 112. La chiamata si è interrotta quando l'uomo è riuscito a sfondare l'uscio e irrompere nell'appartamento, strappandole il telefono.

All'arrivo della Volante, la donna era dolorante: ha riportato contusioni al capo, al polso e alla spalla ed è stata trasportata al San Carlo. La prognosi è di 21 giorni. Mentre l'uomo, che era riuscito a dileguarsi, è stato catturato a poche centinaia di metri dalla casa: sono scattate le manette per maltrattamenti in famiglia. Non era nuovo a episodi di questo tipo, tanto che la moglie lo aveva già denunciato due volte al commissariato Bonola, lo scorso aprile e tre giorni fa, perché esasperata dalle continue violenze fisiche e verbali. Nel 2016, peraltro, le Volanti sono intervenute cinque volte nella casa di via Gianicolo sempre per maltrattamenti. La coppia ha tre bambine di 4, 6 e 7 anni, che non erano in casa al momento dell'irruzione e della violenza perché si trovavano all'asilo e a scuola.

In base a quanto emerso, l'uomo faceva uso di sostanze stupefacenti e spesso aveva la mente annebbiata dai fumi dell'alcol. Non lavorava e non si preoccupava dell'educazione delle bambine e, quando la moglie lo riprendeva, dava in escandescenze. Quindici giorni fa lei lo aveva allontanato di casa, ma a quanto pare aveva continuato a perseguitarla e aggredirla. 

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