Morta Franca Sozzani, l'addio della regina del fashion: "È una perdita incalcolabile"

Aveva 66 anni, era malata da tempo, si è spenta nella sua casa

Franca Sozzani alla presentazione del suo film al Festival di Venezia

Franca Sozzani alla presentazione del suo film al Festival di Venezia

Milano, 23 dicembre 2016 - La sua passione era il cinema, oltre alla moda. Lo aveva sempre detto, Franca Sozzani, la donna più potente del mondo fashion, che prima o poi si sarebbe cimentata in un film, «magari – scherzava – sulla mia vita». E il destino ha voluto che quel documentario sul suo mondo, la sua storia, girato dal figlio Francesco Carrozzini e presentato tre mesi fa al festival di Venezia, sia stato anche il suo congedo. «Franca: Chaos and Couture», un racconto senza fronzoli della sua carriera, in cui lei si racconta e la malattia traspare già in qualche modo, senza però mai essere nominata. Franca Sozzani è morta ieri, a casa, a 66 anni. L’annuncio ufficiale l’ha dato Condè Nast, casa editrice di Vogue, la bibbia dello stile portata al successo dalla Sozzani, di cui è stata per oltre vent’anni direttrice. «Una perdita incalcolabile per Vogue, per il mondo della moda, per lettori, fotografi, giornalisti, stilisti, e per la gente che l’ha incontrata nel mondo anche grazie al suo incarico alle Nazioni Unite». Queste le parole di Jonathan Newhouse, presidente e amministratore delegato di Condè Nast international. «È stata una dei più grandi direttori che abbia mai avuto una rivista – ha detto Newhouse – è stata la persona più importante, influente e di talento. Ha reso Vogue Italia una potente voce nei mondi della moda e della fotografia».

Si dice nell’ambiente della moda, ingiustamente ritenuto cinico, che chi ha avuto la fortuna di conoscerla e lavorare con lei, l’ha amata molto, rispettata e ammirata. «Non sono una donna di potere, sono una donna che ha lottato per tutto e mi sono guadagnata tutto». «La fama? Solo se hai capacità e talento di fare cose vere». Nel 2009 creò la Vogue Fashion’s Night Out. Una sorta di notte bianca dello shopping per rendere la moda davvero democratica. Dal grande stilista che s’improvvisava commesso, alle modelle che davano consigli di look. «Non sono più i tempi per starsene chiusi in un ambiente di nicchia – diceva la Sozzani –. Alle sfilate andiamo solo noi addetti ai lavori, alle feste idem e così la gente detesta le settimane della moda di Milano mentre durante il Salone del mobile si divertono tutti perché le porte sono aperte». Lei, ambasciatrice dell’Onu per la moda, ha davvero rappresentato e comunicato un mondo straordinario di cui sapeva capirne più di ogni altro l’anima, l’essenza e intuirne il futuro. Nel 2012 Nicolas Sarkozy le conferì la Legion d’onore. Poi il riconoscimento dell’Onu. «L’amicizia, è una cosa che Franca mi ha insegnato», ha detto ieri Anne Wintour, direttrice di Vogue Usa, che con un editoriale renderà omaggio all’altra signora della moda. «In privato – dice – era calorosa, brava, divertente e le si poteva confidare qualsiasi cosa. Ma era soprattutto una lavoratrice accanita». L’ultimo impegno, a Londra, a ricevere un premio e 15 giorni fa a Parigi per assistere allo show di Karl Lagerfeld.

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