Coppia dell'acido, Martina al giudice: "Ero un oggetto sessuale, solo Alex mi rispettava"

Martina Levato racconta al giudice: "Volevo prendere in mano la mia vita frivola. Alex era sconvolto, mi credeva una persona migliore. Poi accusa Magnani: "Mi propose di usare armi ed ebbe l'idea dell'acido" Lo ha detto a processo in abbreviato per una serie di aggressioni con il presunto complice

Martina Levato

Martina Levato

"MI SENTIVO SPORCA" - Già condannata a 14 anni di carcere assieme all’amante Alexander Boettcher per aver aggredito con l’acido Barbini, interrogata davanti al gup Roberto Arnaldi Martina Levato ha raccontato il tormento interiore che, a un certo punto, l’avrebbe indotta a mutare la sua esistenza, dando una svolta alla relazione con Alexander Boettcher. Si è concentrata quindi sul tentativo di evirazione ad Antonio Margarito per poi spiegare le motivazioni alla base dei suoi blitz con l'acido, limitandosi a parlare di un “tentativo di risolvere” relazioni con altri uomini. Mi sentivo sporca, avevo avuto una vita frivola, senza valori. Ho avuto troppi uomini ed ero trattata come un oggetto sessuale. Soltanto Alex mi rispettava”, questo il suo punto di vista. La 24enne ha assicurato di aver parlato del suo passato “frivolo” all’amante Alexander Boettcher, il quale ne rimase “sconvolto”, al punto da “piangere davanti ai miei familiari”. 

MARGARITO - Quanto ad Antonio Margarito, l’ex studentessa è ritornata su due incontri. Nel primo caso ha ricostruito l'episodio accaduto durante le vacanze trascorse in Salento nell’estate 2013. Smorzando i toni della precedente denuncia la ragazza ha ripercorso una asserita violenza sessuale che in realtà è stata ritenuta mai avvenuta dal gip Giuseppe Gennari che nelle settimane scorse ha archiviato l’indagine. Un rapporto sessuale ripercorso con la mente da Martina solo dopo "la svolta" con Alex, visto che al momento la ragazza sarebbe rimasta "sbalordita" sentendosi incapace di reagire all'approccio del nuovo amico, conosciuto il giorno prima in discoteca e comunque nascosto anche alle stesse amiche, con cui aveva mantenuto un atteggiamento sicuro di sè, ma che in realtà presupponeva un "ruolo", quello della "solita Martina".

Il secondo episodio è, secondo la ragazza, un tentativo di violenza sessuale, risalente al maggio 2014. Allora i due si erano appartati nel posteggio dell’hotel Quark di Milano dopo aver ripreso i contatti anche in occasione della festa di laurea di lei. Sull'episodio del parcheggio, Martina ha raccontato di aver voluto incontrare il suo ex compagno di università pretendendo da parte sua scuse per l’episodio dell'estate precedente: in caso contrario lo avrebbe denunciato alla polizia. A quel punto Margarito, sempre stando a quanto affermato oggi in aula da Martina, l’avrebbe colpita al volto con uno schiaffo e avrebbe nuovamente tentato di stuprarla calandosi i pantaloni. Al che sarebbe scattata la difesa della ragazza, con un fendente. Versione, questa, che contrasta con il racconto dello stesso Margarito, che a sua volta denunciò Martina per un presunto tentativo di evirazione subito quella stessa sera dall’ex bocconiana.

CARPARELLI - Con Giuliano Carparelli, un altro ragazzo aggredito, secondo la versione della studentessa ci sarebbe stato “solo un bacio ma niente sesso”. Il fotografo che subì un tentativo di aggressione con l’acido il 15 novembre 2014 da parte della cosiddetta “coppia diabolica” ma che riuscì a proteggersi con un ombrello: “Tra noi c’è stato solo un bacio alla discoteca Divina. Nessun rapporto sessuale, eravamo in mezzo alla strada e mi sono rifiutata”.

BARBINI - Secondo la ragazza Barbini le avrebbe fatto del «male» perché, come aveva già detto nella sua confessione nel primo processo, era insistente e ossessivo nei suoi messaggi e lei stava subendo una sorta di stalking. Già nelle ultime udienze Martina Levato tuttavia si era detta pentita del lancio contro l'ex fidanzatino. «Dopo il parto, quando sono diventata madre, ho capito e mi sono sentita vicina alla sofferenza della mamma di Pietro Barbini». È quanto, in sostanza, avrebbe detto la studentessa che per quell'episodio è stata condannata a 14 anni. La studentessa "ha potuto vedere queste foto per la prima volta - e' stato spiegato ai cronisti dagli avvocati Barelli e Guarini, a proposito del volto di Barbini - per qualche attimo ha trattenuto il fiato, poi ha distolto lo sguardo". 

ALEX IN LUTTO - “Anche Barbini mi trattava come un oggetto - ha detto - mi sentivo brutta e non apprezzata, volevo diventare come mia madre che ha avuto poche relazioni e ha condotto una vita tranquilla”. Da qui la decisione di “diventare protagonista della mia vita” e avere un figlio con Alexander.  Quest'ultimo era “andato in lutto” e “caduto in depressione” a cause dei tradimenti subiti dall’amante. E’ per questo, ha fatto mettere a verbale Martina, che “ho deciso di prendere la mia vita in mano da protagonista”. Il punto è che “volevo diventare mamma” e così “ho deciso di risolvere il mio passato”. Martina Levato ha quindi descritto l’amante come una “persona sensibile” e, come era già emerso in altre dichiarazioni rese in passato, ha cercato di scagionarlo. Alexander Boettcher pianse "perchè mi riteneva un’altra donna con dei princìpi".

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