Coppie omosessuali in Comune: "Vogliamo risposte da Pisapia"

Si tratta di coppie sposate fuori dall'Italia che chiedono la trascrizione della propria unione "al pari delle altre coppie che scelgono un matrimonio all'estero". Majorino: "Nessun vicolo cieco ma una decisione che verrà presa dall'amministrazione comunale"

Una coppia gay

Una coppia gay

Milano, 22 settembre 2014 - Coppie omosessuali sposate fuori dall'Italia si sono riunite davanti all'ufficio anagrafe del Comune di Milano per chiedere la trascrizione della propria unione ''al pari delle altre coppie che scelgono un matrimonio all'estero''. L'iniziativa comune ha lo scopo di sollecitare una ''posizione definitiva'' al sindaco Giuliano Pisapia, che - si legge in una nota sottoscritta dal gruppo - ''da oltre quattro medi ha avviato tramite l'assessore alle politiche sociali Pierfrancesco Majorino un confronto con Rete Lenford finito due mesi fa in un vicolo cieco''. ''Alcuni noi - afferma la nota - hanno gia' in tasca un rifiuto formale alla trascrizione da parte del Comune di Milano per contrarieta' all'ordine pubblico, una motivazione gia' ampiamente smentita dalla Corte di Cassazione''.

Non c'è nessun "vicolo cieco" ma una decisione che verrà presa dall'amministrazione comunale. Io ho già detto personalmente numerose volte di essere d'accordo con le trascrizioni. Anche se ovviamente si tratta di un atto solo simbolico in assenza di un intervento del Parlamento". Così l'assessore comunale Pierfrancesco Majorino in merito alla trascrizione dei matrimoni gay celebrati all'estero da coppie milanesi.

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