Consulenze fantasma in Regione Lombardia: pagate a figli, figliastre e autisti

Figli, figliastre, fratelli e sorelle. E propaggini extrafamiliari come autisti di ministri allora in carica, o portavoce sotto la cui misteriosa parola si nasconde un mondo. In euro. Un giro di soldoni che la Regione Lombardia ha dispensato a famiglie allargate e a esperti dell’ultimo minuto, fatti passare per insostituibili consulenti a sostegno di collaborazioni per assessori, capigruppo consiliari, consiglieri regionali di Marinella Rossi

Il Pirellone

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Milano, 31 ottobre 2014 - Figli, figliastre, fratelli e sorelle. E propaggini extrafamiliari come autisti di ministri allora in carica, o portavoce sotto la cui misteriosa parola si nasconde un mondo. In euro. Un giro di soldoni che la Regione Lombardia ha dispensato a famiglie allargate e a esperti dell’ultimo minuto, fatti passare per insostituibili consulenti a sostegno di collaborazioni - mai espletate a detta degli stessi “periti”- per assessori, capigruppo consiliari, consiglieri regionali. Una cifra che supera i 270 mila euro, e che unisce - con qualche brivido per la collettività - esponenti del Pdl e Lega come del Pd della vecchia giunta regionale a cavallo tra 2008 e 2012. Cifra che la Procura di Milano - l’aggiunto Alfredo Robledo e i sostituti Paolo Filippini e Antonio D’Alessio - ha appena contestato con un avviso di chiusura indagini (e subito dopo la richiesta di rinvio a giudizio per peculato a carico dei 64 consiglieri dei rimborsi facili), contro dieci politici, quale provento di una truffa organizzata ai danni della Regione, e realizzata attraverso falsi ideologici e materiali.

Dieci consiglieri o assessori, perlo più ex, a parte uno, già titolare dell’Agricoltura in Regione fra il 2008 e il 2010, e ora consigliere per la Lista per Maroni, il leghista Daniel Luca Ferrazzi. Che compare - nelle 14 pagine di avviso chisura indagini notificato ieri dalla Guardia di finanza di Milano - con ex assessori Pdl, all’Artigianato, Domenico Zambetti (a processo per voto di scambio con la ’ndrangheta), e alla Casa, Mario Scotti. E con i capigruppo e consiglieri Pdl Massimo Gianluca Guarischi (a processo per corruzione nella sanità e per i viaggi pagati a Roberto Formigoni), Paolo Valentini Puccitelli, Giulio Boscagli (cognato di Formigoni), Giuseppe Angelo Giammario, Gianluca Rinaldin, e i già presidenti di gruppo Pd in Regione, Carlo Porcari e Luca Gaffuri (anch’esso tuttora in carica in Consiglio).

I contratti di consulenza fittizi colpiscono per l’impervia genericità. Al figlio di Domenico Zambetti, Stefano, viene affidata nel 2009 dall’allora consigliere Guarischi e dal capogruppo Valentini Puccitelli una «Collaborazione e supporto alle attività dello staff assistenza al consigliere Guarischi...» per 19.920 euro. Alla figliastra di Giammario, Michelle Cattini, va nel 2008 l’«occasionale collaborazione» per lo «studio e predisposizione di documentazione inerente a tematiche in materia ambientale per le necessità del cons. Giammario» (modici 3500 euro). E l’autista dell’ex ministro all’Istruzione Mariastella Gelmini, Ugo Fornasari, passò nel 2008 come esperto da 22.200 euro in «materie attinenti l’area territoriale» a supporto di Boscagli. Ai fratelli Restano, Concetta e Davide, vengono intestate «attività propedeutiche a eventi informativi o convegnistici» di Giammario per 21 mila euro. Zambetti fa spendere oltre 80 mila euro in finte consulenze affidate ad Antonio Cammarota. I Pd Porcari e Gaffuri oltre 62 mila euro di collaborazioni affidate al portavoce Ettore Zecchetto. E c’è chi nel sequel di contratti aria fritta racconta di non aver preso un euro: quel che riscuoteva rigirava subito all’assessore Ferrazzi, dice Graziella Caruso dei 13 mila euro ricevuti per non dire la sua sui «rapporti con la cittadinanza e le istituzioni locali pubbliche e private».

marinella.rossi@ilgiorno.net

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