I ragazzi di Amatrice una speranza per tutta l’Italia

Milano, 22 ottobre 2016 -

LETTERA

ABITO DA TRENT’ANNI a Milano, ma sono nativa della provincia di Rieti. Domenica 9 ottobre sono stata ad Amatrice. Volevo vedere, toccare con mano, capire come devolvere la somma raccolta attraverso la rete di iniziative messe in campo dalle associazioni del mio quartiere. Sono scossa, ho visto l’inimmaginabile. Pensavo di essere preparata, ma non era così. Ho provato uno strazio indescrivibile, di cui non trovo parole per poterlo raccontare. E.R.

RISPOSTA

LA DIFFICOLTÀ PIÙ GRANDE nella gestione dell’emergenza terremoto è proprio quella di sostenere le comunità locali aiutandole a ricominciare. Bisogna dare coraggio alle persone che restano a presidiare le loro comunità. La macchina della solidarietà è partita, ma tra le tante iniziative c’è n’é una in particolare che mi ha colpito e che merita ammirazione. È il progetto di “Amatrice 2.0 - Il sole dopo la tempesta”. È un’associazione che nasce da ragazzi del posto che hanno deciso di non arrendersi e lottare per la propria terra. Per evitare che nel periodo che intercorre tra la prima emergenza e la ricostruzione la comunità si disgreghi non avendo né casa nè fonti di reddito. E per dare sostentamento alle famiglie più indigenti con sistemazioni provvisorie e sussidi. E anche per incentivare le attività commerciali alla riapertura. In un momento in cui sempre più giovani lasciano l’Italia e vanno in cerca di fortuna all’estero, questi ragazzi sono davvero da ammirare. sandro.neri@ilgiorno.net

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