A Pioltello 200 persone vivono al gelo, niente riscaldamento da tre anni

Pioltello, 250mila euro di debiti al civico 18 di via Wagner

Pioltello, 250mila euro di debiti al civico 18 di via Wagner

Pioltello, 250mila euro di debiti al civico 18 di via Wagner

Pioltello (Milano), 16 dicembre 2015 - Tre anni senza riscaldamento, 200 persone costrette ad arrangiarsi con rimedi di fortuna per rendere le case meno ghiacciate. È la pesantissima situazione in cui versano gli abitanti del condominio Torino, al civico 18 di via Wagner, dove una ventina di famiglie ha accumulato negli anni debiti per 250mila euro sulle utenze di acqua e gas, costringendo tutti gli altri a farne le spese. Tre inverni fa, il fornitore di gas – l’azienda milanese Parabiaghi – ha ottenuto il pignoramento del conto corrente del condominio (dove erano stati accumulati i 30mila euro di Tfr della portinaia, oggi andata in pensione) e ha chiuso definitivamente i rubinetti in attesa di rientrare di altri 54mila euro. «Siamo al freddo e paghiamo per gli altri, è dura tirare avanti così», racconta Rocco Zeppa, 90 anni, un condòmino del secondo piano. «Quello che fa rabbia – continua – è sapere che quelli che non pagano le spese i soldi li hanno. L’anno scorso ho pagato 2mila euro di elettricità per riscaldare la casa con la stufetta e c’è mancato poco che l’azienda dell’acqua non sequestrasse il palazzo, come è accaduto in via Cilea». Sono 15 i proprietari morosi, ma ovviamente i disagi sono spalmati su tutti gli 87 appartamenti.

A marzo il condominio ha cambiato gli amministratori, così è iniziato l’iter per installare delle caldaie autonome nei diversi appartamenti. Ma il percorso sarà lungo. «Non volevamo strozzare nessuno, abbiamo cercato di concordare dei piani di rientro dei debiti con i proprietari morosi», spiega Lorena Di Gaetano, l’amministratrice del condominio. «Cinque appartamenti stanno pagando gli arretrati con la cessione del quinto dello stipendio – prosegue l’amministratrice – e la garanzia di copriere anche le nuove spese condominiali. Dove non c’è stata nessuna disponibilità a trovare una soluzione, abbiamo proceduto con la richiesta di pignoramento per 15 appartamenti». C’è chi usa le pompe di calore, le stufette a petrolio o il gpl, tutte soluzioni costose e di fortuna. «È dura vivere così – aggiunge Giovanna Corrado –, a casa mia fa molto freddo, vivo con mio marito e i nostri nipotini non vengono più a trovarci. Ci arrangiamo con la pompa di calore, ma costa tanto: l’anno scorso, nel bimestre più freddo, mi è arrivata una bolletta da 600 euro».