"Lombardia bilingue con il dialetto": progetto di legge presentato in Regione

Come definizione per il Lombardo Classico si parla di "Continuum Gallo-Romanzo-Cisalpino". L'intenzione è utilizzare il lombardo anche sui siti istituzionali e sui cartelli stradali

Un cartello bilingue a Lecco

Un cartello bilingue a Lecco

Milano, 14 gennaio 2016 - Promuovere e valorizzare la «lingua lombarda» in tutte le sue varianti. E' l'obiettivo di un progetto di legge regionale presentato dalla Lega Nord in Regione Lombardia per «incoraggiarne l'uso» fra i cittadini e di riconoscere alla fine una sorta di «bilinguismo» fra italiano e dialetto, anche attraverso l'uso di quest'ultimo sui siti istituzionali e nella toponomastica. 

Il progetto di legge si incarica anche di dare una definizione univoca: «Si definisce Lombardo Classico, o Lingua Lombarda, quella lingua plurale - si legge alla proposta di articolo 2 - costituita da tutte leUn cartello in dialetto lombardo: Nuvedraa specifiche varianti utilizzate nel territorio della Lombardia, e nei territori in cui esse sono state mantenute, e appartenenti al continuum Gallo-Romanzo-Cisalpino». Il documento è stato depositato al Pirellone e sarà presto discusso in commissione Cultura. «La presente legge - recita fra  'altro la proposta all'articolo 1 - promuove e valorizza l'identità culturale dei lombardi quale bene primario». Per tutelare i dialetti locali, i leghisti vorrebbero che la Regione tutelasse e promuovesse anche il lavoro di chi si occupa di studiarli e di tramandarli, prevedendo l'istituzione di un apposito elenco di ricercatori e di associazioni, oltre a un 'Osservatorio regionale per la lingua lombarda'. La previsione finanziaria è di uno stanziamento di 300mila euro per i prossimi tre anni.