Albairate, campagna anti-prostitute in scuole medie. I genitori: "Studenti troppo giovani"

L’assessore Rampinelli: saranno coinvolti i rappresentanti d’istituto di FRANCESCO PELLEGATTA

Il dirigente Luciano Giorgi. Nel riquadro uno dei manifesti

Il dirigente Luciano Giorgi. Nel riquadro uno dei manifesti

Albairate, 18 maggio 2016 - Il Comune di Albairate si è svegliato con tanti punti interrogativi in testa. A sollevarli è stata la proposta di una campagna anti-prostituzione destinata ai ragazzini delle medie tra gli 11 e i 14 anni, che ha scatenato una bagarre di opinioni contrastanti. Il consiglio d’istituto della scuola «Erasmo da Rotterdam», alla presenza dei genitori, dopo che il caso è esploso sui giornali, si ritroverà proprio questa sera per discutere l’idea provocatoria dell’assessore alla Sicurezza Salvatore Rampinelli. Luciano Giorgi, il dirigente scolastico, ha rimandato qualsiasi valutazione a dopo la riunione del consiglio, spiegando di non avere ancora strumenti per esprimersi sulla vicenda: «Il Comune non ci ha ancora dato notizie ufficiali – ha ribadito -, vediamo cosa emerge in sede di discussione. Posso assicurare che parlerò direttamente con l’assessore per avere chiarezza massima sull’iniziativa». Insomma, per saperne qualcosa di più bisognerà attendere il confronto triangolare tra scuola, genitori e istituzioni di oggi.

I più interessati sugli sviluppi del progetto sono proprio i genitori. La giovane età dei piccoli studenti aveva subito fatto emergere qualche perplessità. Gilberto Zizzo, un genitore, ha ben sottolineato la delicatezza dell’argomento: «Non significa che il tema non vada trattato in assoluto – ha precisato -, solo ritengo che le modalità debbano essere controllate e puntuali. Per alcuni bambini di quell’età l’argomento può essere più chiaro, per altro meno. Fatico a capire la reale utilità di questa campagna in una scuola media». Dopo che la questione è stata sollevata a livello nazionale sono arrivate alcune precisazioni dall’assessore Rampinelli, che ha spiegato come la campagna non sia rivolta ai soli bambini delle scuole medie ma a tutta la cittadinanza, e che il tema sarà trattato «all’interno di realtà educative, associative e sportive, concordando gli interventi con i responsabili dei singoli organi e, nel caso delle scuole, anche con i rappresentanti dei genitori – ha aggiunto -. Sono convinto della necessità di un segnale forte su questo tema, per cui ringrazio “Il Giorno” per la visibilità e il risalto dato alla notizia, ritengo però doveroso precisare i termini della campagna, onde evitare che si parta con il piede sbagliato».